Il governo del fallimento: un milione resta in attesa della cig
Ecco i dati che confermano che, ad aspettare il pagamento della cassa integrazione, molti lavoratori italiani rischiano di diventare vecchi. Secondo le tabelle ottenute da Il Tempo infatti ci sarebbero circa 77mila domande tra cig in deroga e Fondo di integrazione salariale già pervenute all’Inps ma ancora da autorizzare. Le tabelle sono aggiornate al 25 giugno, dunque freschissime quanto a validità. E regalano un triste verdetto. Nella stima più ottimistica ci sono almeno 500mila persone che ancora non hanno ricevuto un solo euro perché le domande non sono state processate. Non solo. A queste vanno aggiunte le domande autorizzate ma per le quali non è stato ancora predisposto il pagamento. A spanne circa 100 mila, portando il totale a oltre 600 mila. Basta aggiungere la cassa ordinaria, non conteggiata nelle tabelle in possesso del Tempo, e il milione di domande in sospeso è facilmente raggiungibile.
I conti sono presto fatti. Nella tabella relativa alla cassa integrazione ordinaria la differenza tra le richieste pervenute (657.794) e quelle definite (602.232) è pari a 55.562. Nella parte del Fondo di solidarietà lo stessa sottrazione ne lascia in sospeso 21.565. In totale dunque solo per queste due modalità sono 77.127 le richieste partite da imprese che hanno in media tra 5 e 10 dipendenti. Basta fare una semplice moltiplicazione per avere il numero di quelli che a oggi, dopo la fase del Covid, hanno perso il salario e non hanno ancora preso un soldo. Con una media di 7 dipendenti per ogni azienda si arriva facilmente ai 500 mila menzionati. Ed è la stima più ottimistica. Insomma l’ennesima prova che la macchina dell’Inps, nonostante gli sforzi, non abbia funzionato come doveva.
A rimarcare a Il Tempo la defaillance dell’istituto di previdenza sociale è il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri di Forza Italia: «Le tabelle e i dati aggiornati della cassa integrazione sono la prova del fallimento della gestione Inps da parte del presidente Tridico. Migliaia di lavoratori aspettano ormai da mesi il sostegno del loro reddito. È vitale non farli attendere un solo minuto in più».