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Pensioni, Quota 100 resta. Parola di Salvini

 Matteo Salvini

E arriva anche la flat tax

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Per chi è a un passo dalla pensione. E per anni ha visto spostarsi  in avanti l'uscita del lavoro per le innumerevoli  riforme della  previdenza c'è una speranza. L'unica per ora. E cioè il programma della Lega che sul tema non fa sconti ed è pronta ad andare avanti su quota 100 con un passaggio intermedio per arrivare a quota 41. Cioè all'assegno con soli 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica. Non solo. C'è anche  la ciliegina sulla torta con la ripresentazione della Flat tax, accantonata con l'arrivo del governo rossogiallo,  Il programma della Lega che guarda alle prossime elezioni e al ritorno al governo parte da questi temi, scomparsi dall'agenda del governo  Conte, o meglio comparsi solo per essere ridotti, limitati o stralciati.

 

 

 

È il leader Matteo Salvini, nel corso della presentazione del libro «la libertà di andare in pensione» scritto da Claudio Durigon e Massimo Garavaglia a tracciare la strada su uno dei temi più incandescenti sul tavolo della politica italiana. «Quota 100 è uno degli interventi di cui vado più orgoglioso. È una scelta di libertà e quando torneremo al governo, perché prima o poi gli italiani voteranno, anche se noi non ci torneremo a tutti costi e con chiunque, rifaremo 100 quota, passaggio obbligato verso quota 41, e la flat tax: l’obiettivo infatti sarà quello di poter pagare meno ma pagare tutti e di un diritto alla pensione legato al diritto al lavoro», spiega tornando a difendere quelle norme,in scadenza nel 2021, con cui 300 mila persone sono riuscite, con 38 anni di contribuzione e 62 di età anagrafica, ad andare in pensione anticipatamente e senza penalizzazioni rispetto a quanto prevede la legge Fornero. Una scelta, come calcolato da uno dei coautori del libro Massimo Garavaglia, che non solo è «costata molto meno di quanto doveva costare» ma che alla fine, con il senno di poi e valutando l’impatto attuale del Coronavirus sull’economia del Paese, «ha anche sottratto 300 mila persone alla cassa integrazione». 

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