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Assistenti civici, cercano 60mila "vigili" delle distanze per spiarci un altro po'

Dario Martini
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La movida fa paura a chi governa. Soprattutto ai presidenti di Regioni e ai sindaci che minacciano di richiudere tutto. Così l’esecutivo corre ai ripari con l’aiuto dei Comuni. Sta per essere pubblicato un bando per assumere 60mila controllori. Si chiameranno «assistenti civici». Saranno volontari che dovranno assicurarsi che venga rispettato il distanziamento sociale. Non si sa se gireranno con il metro in mano, ma il loro compito sarà quello di verificare il rispetto della distanza tra le persone (almeno un metro) per evitare assembramenti. Il loro impiego, però, non si esaurirà qui. Offriranno anche assistenza alle persone più fragili, dagli anziani ai bambini. Per approfondire leggi anche: Paura della movida, arrivano gli assistenti civici Il progetto verrà presentato nel dettaglio oggi. Nel frattempo, il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, anticipa a Il Tempo come funzionerà: «Non verrà pagato nessuno. È su base volontaria. Ovviamente la copertura assicurativa sarà a carico dello Stato. Gli assistenti civici non potranno elevare sanzioni, ma potranno avvertire la polizia municipale. Lavoreranno per il sindaco massimo 16 ore a settimana». In questo modo, «rafforzeranno la rete esistente dei volontari su tutto il territorio nazionale della protezione civile». L’offerta di questo impiego volontario, legata alla fase 2 dell’emergenza coronavirus, non sarà indirizzata a tutti, ma a determinate categorie. Il bando, infatti, sarà rivolto a «inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza, o a chi usufruisce di ammortizzatori sociali». Il ministro Boccia ha definito i dettagli con il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro. Boccia e Decaro hanno spiegato che la Protezione Civile indicherà «alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale», e saranno «impiegati dai sindaci per attività sociali, per collaborare al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione». «Stiamo progressivamente entrando in una nuova normalità - ha aggiunto Boccia - c’è una graduale ripresa delle attività produttive e i cittadini stanno, giorno dopo giorno, tornando a popolare le città. I Comuni, attraverso l’Anci, potranno avvalersi del contributo degli assistenti civici per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento sociale. Dopo le migliaia di domande di medici, infermieri e operatori socio sanitari, arrivate alla Protezione civile nel momento maggiore dell’emergenza negli ospedali italiani, ora è il momento di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico». «Sono stati i volontari, con noi amministratori - ha aggiunto Decaro, impegnato in prima persona nelle strade di Bari per vigilare sulla chiusura degli scorsi mesi - a prendersi cura di chi aveva più bisogno nella fase del lockdown. È ai volontari che vogliamo affidare le nostre comunità in questa complessa fase: quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti. Da questa emergenza possiamo uscire solo stando uniti e collaborando con senso di responsabilità».

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