Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Fuori dal Coro, “Sardegna distrutta dal green”. Le false promesse e le stangate dalle bollette

Gabriele Imperiale
  • a
  • a
  • a

La Sardegna distrutta dal green. Promesse di transizione energetica e prosperità fatte a suon di impianti fotovoltaici ed eolici che non sono mantenute e che stanno trasformando l’isola in terra di nessuno, preda di imprenditori e multinazionali che deturpano ed estirpano il territorio e, una volta preso il malloppo, scappano senza curarsi delle conseguenze. È questo il ritratto che esce dal nuovo clamoroso servizio di Fuori dal Coro, il programma Mediaset condotto da Mario Giordano su Rete 4. Un racconto, quello del cronista Nicolò Calcagno, che descrive fino a che punto si è spinta la rivoluzione green. 

 

 

Primo punto: bollette fuori controllo. A parlare è un cittadino sardo. 4 figli, tante promesse ricevute e i conti che, nonostante la transizione green, continuano ad essere in rosso: “Ci avevano promesso mari e monti di questi impianti industriali che stanno facendo – spiega –. Invece no, ci stanno distruggendo la Sardegna in cambio di niente”. Gli eco-incentivi europei sull’isola, tra i più alti nell’eurozona, sono stati la chiave per aprire il territorio alle multinazionali americane, cinesi, spagnole e israeliane che costruiscono fuori controllo e fanno razzia degli investimenti di Bruxelles. A pagare però sono solo i cittadini: “Non dovevate aver risolto il problema delle bollette? Invece ho scoperto che pagate come tutti” – chiede il cronista Mediaset a un membro del comitato per la difesa del territorio sardo. L’uomo risponde fornendo dei dettagli che fanno molto discutere: “No, non paghiamo come tutti, paghiamo più di tutti – sottolinea –. Noi gli stiamo pagando addirittura la costruzione, la realizzazione di questi impianti, dei quali tra l'altro non si sa neanche se andranno avanti o se verranno messi in funzione, perché abbiamo anche prove di impianti che sono stati poi dismessi”. “Hanno preso i soldi e son scappati?” – lo incalza il giornalista. “Esatto” – risponde.

 

 

Ma un freno a questa situazione potrebbe esserci ed è la nuova legge promulgata dalla presidente della regione Alessandra Todde che ha dichiarato il 98% della Sardegna non idoneo alla costruzione di impianti eolici e fotovoltaici. Ma anche qui, c’è un problema: la legge Todde non specifica che nelle aree non idonee non si può costruire e il risultato è che nonostante il divieto i cantieri continuano ad aprire. Oltre il danno poi la beffa. Nonostante la legge Todde e le richieste dei cittadini, a finire espropriati per i cantieri che non dovrebbero esserci sono proprio i terreni e le case dei sardi. Il cittadino sentito dal cronista racconta l’intervento delle forze dell’ordine sulla sua proprietà: “Sono entrati con la forza. Qui sono arrivati i carabinieri, polizia, guardia di finanza, forestale – spiega l’intervistato –, c'erano più di 400 uomini, e tutti i sardi che sono in questa situazione, dove gli vengono portati via le terre, non possono fare niente”. Perché, conclude amaramente l’uomo, “queste sono società private, appoggiate dallo Stato, e lo Stato sta spendendo i nostri soldi per portarti via le nostre terre. È una cosa assurda”.

Dai blog