Scritta "Tito" davanti a Gorizia, Menia a Tajani: "La Slovenia cancelli la grave offesa"
“Una grave offesa" e "un volgare sberleffo nei confronti dei goriziani e degli italiani”. A denunciarlo è Roberto Menia, senatore triestino di FdI e padre della legge che istituisce la Giornata del Ricordo delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, che ha rivolto un’interrogazione al ministro degli Esteri Antonio Tajani. L'oltraggio è quello della scritto "Tito” a caratteri cubitali che appare sul monte Sabotino e che inneggia al dittatore comunista, responsabile dell’eccidio delle foibe e dell’esodo degli istriano-dalmati, che campeggia in territorio sloveno rivolta verso Gorizia. Una scritta ben visibile, visto che le lettere sono alte 25 metri, e segnalata all‘Unione degli Istriani per la prima volta da un gruppo di italiani in vacanza in Slovenia due anni fa.
Menia chiede all'Italia, scrive il Secolo, di procedere con urgenza nei confronti della Repubblica di Slovenia affinché elimini la scritta che rappresenta "una grave offesa ed un volgare sberleffo nei confronti dei goriziani e degli italiani”. Nell’interrogazione, che muove dalla prossima apertura di “Nova Gorica e Gorizia capitale europea della cultura” alla cui cerimonia parteciperanno le autorità dei due Paesi, si legge che "Grande risalto mediatico viene attribuito all’evento per i valori che esso dovrebbe incarnare. Per celebrare l’amicizia tra i popoli ed il comune spirito europeo. E sarà occasione per sugellare l’abbraccio transfrontaliero tra le città di Nova Gorica e Gorizia”. "Purtroppo – prosegue l’interrogazione alla Farnesina – da anni, sul monte Sabotino (in territorio sloveno) sul versante rivolto verso la città di Gorizia, esiste una gigantesca provocatoria scritta “Tito”. Ben visibile anche da lontano realizzata con pietre bianche recentemente cementate per rendere eterna l’offesa. Finora le autorità slovene hanno più volte sostenuto che la scritta si trova su un fondo agrario privato e non rientra tra le loro competenze intervenire per rimuoverla. Quest’anno ricorrerà l’80esimo anniversario dell’occupazione da parte delle armate jugoslave agli ordini di Tito delle città di Gorizia e Trieste (1° maggio-12 giugno 1945) a cui seguirono migliaia di infoibamenti e deportazioni”. Per questi motivi il parlamentare chiede a Tajani un intervento nei confronti delle autorità della Repubblica di Slovenia “affinché procedano, prima che abbia luogo la cerimonia di apertura dell’evento 'Go! 2025', a un doveroso atto di rispetto ed amicizia, consistente nell’eliminazione della scritta 'Tito'”.
UNA SCRITTA CUBITALE "TITO" CAMPEGGIA SOPRA IL BORGO DI RIFEMBERGO, A METÀ STRADA TRA TRIESTE E GORIZIA, REALIZZATA DA UN GRUPPO DI GIOVANI JUGONOSTALGICI CON IL BENESTARE DELLA LOCALE AMMINISTRAZIONE COMUNALE pic.twitter.com/jjz382uMFg
— Unione Istriani (@UnioneIstriani) July 20, 2022