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Gran Sasso, soccorsi ancora bloccati: la notte degli escursionisti a -20

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La funivia che conduce da Fonte Cerreto a Campo Imperatore è stata ripristinata ma al momento i soccorsi sono ancora bloccati a causa del forte vento che continua a soffiare sul 
Gran Sasso. I soccorritori del Cnas al momento sono dunque ancora fermi in attesa di poter raggiungere gli alpinisti e i lavoratori dell’ostello e della funivia bloccati. Sono 19 in tutto le persone bloccate sul Gran Sasso a causa delle condizioni meteo proibitive che hanno reso inutilizzabile la funivia che collega Fonte Cerreto a Campo Imperatore. Tra loro ci sono 11 soccorritori del Soccorso Alpino, che erano impegnati nelle operazioni di recupero dei due alpinisti scivolati domenica sul versante sud-est del Corno Grande, nel Vallone dell’Inferno. Le altre 8 persone sono lavoratori dell’ostello e della funivia.

Le proibitive condizioni sul Gran Sasso, caratterizzate da accumuli di neve fresca nelle ultime ore e da forte raffiche di vento, hanno impedito ieri mattina ai soccorritori di raggiungere i due escursionisti bloccati da domenica pomeriggio in un canalone a quota 2.700 metri. Dopo un primo contatto telefonico nel quale i due hanno lanciato l’allarme, con i due escursionisti si sono persi i collegamenti. Da domenica una ventina di soccorritori a piedi ha raggiunto il rifugio Duca Degli Abruzzi (2.400 metri) ma le continue e avverse condizioni meteorologiche impediscono a Soccorso alpino e Fiamme Gialle di avanzare. Impossibile anche per l’elicottero alzarsi in volo.

Le ricerche dei due escursionisti di Rimini sono dunque ancora sospese causa maltempo. In prefettura a L’Aquila si è svolto un vertice con i soccorritori per decidere sul futuro delle operazioni cui hanno partecipato oltre 20 esperti, tra volontari del Soccorso alpino e speleologico dell’Abruzzo e militari del soccorso alpino delle Fiamme Gialle. Nel frattempo a Fonte Cerreto, base della funivia del Gran Sasso (che conduce alla stazione di Campo Imperatore a quota 2.100 metri) sono arrivati i familiari dei due escursionisti e sono stati allertati anche alcuni psicologi. Dei due escursionisti da domenica pomeriggio non si sa più nulla, a parte il fatto che sono scivolati in un canalone a quota 2.700 metri. Le comunicazioni poi si sono interrotte. Entrambi hanno passato la notte all’addiaccio con una temperatura che è scesa domenica notte a quasi -20 gradi centigradi. 

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