Giubileo, sulla vigilia si abbattono i malanni di Papa Francesco: come sta
Pit stop del Papa in vista del Giubileo. Ma il raffreddore non fa paura in Vaticano. La voce leggermente più bassa e rauca del solito, ma la tempra di sempre. Così Francesco è apparso ieri in videocollegamento dalla cappella di Casa Santa Marta per la recita dell’Angelus. Un raffreddore ha impedito al Papa di affacciarsi dalla finestra del Palazzo Apostolico.
Complici le temperature romane in forte calo, in Vaticano si è scelto di non rischiare un peggioramento a poco meno di 48 ore dall’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro. È stato lo stesso Pontefice che, scusandosi per il forfait, ha spiegato ai fedeli come sia stato «necessario prendere le precauzioni», pur rassicurandoli di essere in miglioramento. Venerdì scorso, durante l’udienza alla Federazione Italiana Bocce, Bergoglio aveva confidato di essere molto raffreddato ed aveva preferito non partecipare alla predica d’Avvento in Sala Nervi.
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Sebbene il Papa sia noto per essere un «paziente testardo», così come lo hanno descritto due medici a lui vicini, questa volta ha accettato di buon grado l’invito al riposo. L’inizio del Giubileo, infatti, è un appuntamento troppo atteso, in vista del quale non intende correre alcun rischio. Per questo motivo negli ultimi giorni in Vaticano si è deciso di fare quadrato attorno alla salute del Papa: non è passata inosservata la stanchezza per il viaggio della scorsa settimana ad Ajaccio e la ricomparsa delle difficoltà respiratorie per l’ultimo malanno stagionale.
A quanto risulta, il raffreddore avrebbe messo in allerta l’equipe sanitaria che lo segue. Ecco perché la decisione di tenere l’Angelus al chiuso di Santa Marta, nella consapevolezza anche dei numerosi impegni di fine anno per l’avvio dell’evento giubilare. Il recente incidente domestico che gli ha causato un vistoso livido sul mento e l’apparecchio acustico con cui sabato è apparso per la prima volta in pubblico hanno riportato d’attualità il tema della salute del Papa.
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Tuttavia, le condizioni dell’88enne Pontefice non destano preoccupazioni all’interno delle Sacre Mura. Anzi: non è sfuggita la sua perseveranza nel muoversi autonomamente senza sedia a rotelle e l’abitudine a ricevere gli interlocutori rimanendo in piedi anche nelle ultime udienze private.
D’altra parte, più volte Francesco si è detto convinto che «si governa con la testa e non con le ginocchia» e la scena di un anziano Pontefice che spalanca la Porta Santa per il Giubileo del 2025 sembra già destinata ad entrare nella storia proprio come quella risalente a un quarto di secolo fa che vide protagonista l’indimenticato Giovanni Paolo II.