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Caffo condannato a 4 anni per maltrattamenti alla ex. Il caso che imbarazza la sinistra

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Imbarazzo tangibile tra gli intellettuali di sinistra. Il filosofo Leonardo Caffo, finito al centro della polemica poiché imputato per maltrattamenti aggravati e lezioni gravi aggravate nei confronti della sua ex compagna e, nonostante questo, invitato da Chiara Valerio alla fiera della piccola e media editoria da lei promossa "Più liberi più libri", è stato condannato a quattro anni di carcere dal Tribunale di Milano. Così ha deciso la quinta sezione penale, presieduta da Alessandra Clemente, al termine del processo. Il pm Milda Milli aveva chiesto di condannare il 36enne a 4 anni e mezzo senza il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. I giudici hanno escluso due aggravanti tra quelle contestate: quella per fatto commesso a danno di persona in gravidanza (per i maltrattamenti) e quella che aggrava le lesioni. È stata anche disposta una provvisionale di 45mila euro di risarcimento e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per l’imputato.

 

 

 

Durante le indagini erano emerse presunte violenze verbali, morali e fisiche che la vittima avrebbe sofferto tra il luglio 2019 e il giugno 2022. Per Caffo era stata disposta la misura cautelare dell’allontanamento della casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa. Siciliano, 36 anni, e laureato in Filosofia alla Statale di Milano, Leonardo Caffo è noto per le sue teorie antispeciste, un insieme di analisi teoriche che si oppongono alla discriminazione tra la specie umana e le altre specie. Avrebbe dovuto essere tra gli ospiti della kermesse promossa dalla scrittrice Chiara Valerio per presentare il suo ultimo libro intitolato "Anarchia". Sui social in molti si sono chiesti se fosse opportuna la sua partecipazione vista la richiesta di condanna per maltrattamenti e lesioni alla manifestazione quest’anno dedicata a Giulia Cecchettin. Alcuni autori e case editrici avevano rinunciato alla Fiera per protestare contro la presenza di Caffo, mentre Valerio si era resa disponibile a svolgere una lectio per presentare il libro del filosofo tra le vigorose contestazioni di gruppi di femministe.

 

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