Calenzano, "un boato poi le fiamme": il racconto del testimone dell'esplosione
Due operai morti - una vittima è stata identificata si tratta di un 63enne originario di Napoli - e tre dispersi: per individuarli sono al lavoro anche operatori con droni. È tragico il bilancio ancora provvisorio dell'esplosione nel deposito di carburanti Eni di Calenzano, in provincia di Firenze. Quando le fiamme sono state domate e l'incendio è stato spento, la Prefettura di Firenze ha informato che è stato dichiarato cessato l'allarme per possibili rischi per la salute nell’area. Oltre ai 9 feriti accompagnati con le ambulanze presso gli ospedali della zona (dei quali due gravi), altre 17 persone si sono poi presentate in maniera autonoma in strutture ospedaliere per cure mediche in seguito all'esplosione, rende noto la Prefettura.
Il governatore della Toscana Eugenio Giani ha postato su X questo video dell'impianto. "Ho sentito un boato, i vetri delle finestre sono andati in frantumi e un vetro mi ha ferito in fronte. Solo due punti di sutura fortunatamente", racconta Nicolas Magnolfi, operaio 29enne di una ditta vicina allo stabilimento Eni. "Mi sono reso conto di quanto era accaduto quando ho visto il fuoco nell'area Eni e sono scappato", prosegue. Il 29enne spiega poi che "la pericolosità" dello stabilimento Eni "la conoscevamo, ma non fino a questo punto".
La Procura di Prato, competente per territorio, aprirà "un procedimento penale per appurare le eventuali responsabilità penali". A seguito dello spegnimento delle fiamme operato dai vigili del fuoco, spiega il procuratore Tescaroli, "l'impianto è stato posto in sicurezza" e un sostituto procuratore ha curato il sopralluogo e "coordinato le indagini sin dai primi momenti". "Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell'esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all'altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante", precisa il comunicato.