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Caserta, truffa con i fondi per i richiedenti asilo. Zinzi: "Lucrano sulla pelle dei migranti"

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Quello dell'accoglienza è un principio nobile, ma il modo per metterlo in pratica scelto a Caserta, tra settembre 2016 e dicembre 2019, dall’Ats (un’associazione temporanea di scopo) composta dal Comitato del Centro Sociale di Caserta (Ex Canapificio) e dalla Congregazione Suore Orsoline – Scm Comunità Rut di Caserta (Casa Rut), per la Procura di S. Maria Capua Vetere lo è molto meno tanto che sono state messe sotto indagine 17 persone con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. L'Italia destina milioni di euro a un fondo gestito dal Viminale e pensato per sostenere le spese che comporta questa accoglienza: è chiamato Fondo nazionale per le Politiche e i servizi dell’asilo (Fnpsa). Gli enti territoriali hanno la possibilità di accedere a tali finanziamenti dicendosi pronti a concretizzare dei progetti per ospitare i richiedenti asilo. 

 

 

 

Il 20 ottobre 2016, dopo una delibera della giunta di Caserta che dà l’ok a una procedura per provare a ottenere i finanziamenti dal Fnpsa, il ministero dell’Interno ha esaminato i documenti e accolto la richiesta. Nel dicembre dello stesso anno, poi, è stato pubblicato un avviso per individuare i soggetti del terzo settore che avrebbero gestito il progetto Sprar sul territorio. Una procedura di gara alla quale ha partecipato solamente l'Ats sopra citata. Ad aprile 2017 è stata siglata la convenzione tra il Comune e l’Ats, ma l’aggiudicazione, sostiene l’accusa, non è stata regolare. Gli inquisiti avrebbero infatti indotto in errore prima la Commissione di valutazione del Viminale per ottenere l’accoglimento della domanda di finanziamento del progetto per il triennio 2017-2019 e poi il Servizio centrale Sprar per ottenere la liquidazione del finanziamento secondo precisi scaglioni sulla base, ha ricostruito la Procura, di una falsa rendicontazione periodica. Lo riporta il sito Cronache di Il quotidiano indipendente. 

 

 

“A Caserta 17 persone avrebbero intascato illecitamente 6 milioni di euro di fondi pubblici ottenuti dal Viminale per i richiedenti asilo. Proprio quelli che nel 2021 gridavano ‘Caserta non si lega’, decidendo poi di supportare e appoggiare l’attuale primo cittadino Carlo Marino. Se fosse così, sarebbe un’enorme truffa messa in piedi con i soldi dei nostri cittadini che ci conferma un fatto importante: non può essere inclusione quella sbandierata dai soliti paladini dell’accoglienza indiscriminata che lucrano sulla pelle dei migranti oltrepassando il limite del buonsenso e dei diritti fondamentali di ogni persona", ha dichiarato il deputato casertano della Lega e coordinatore regionale del partito Gianpiero Zinzi. "La gestione dei migranti non può essere fatta con belle parole e buone intenzioni, ma con un sistema regolamentato e soprattutto controllato su cui abbiamo sempre insistito. Vogliamo vederci chiaro e ci auguriamo che la Procura di S. Maria Capua Vetere possa fare piena luce su questa vicenda nel più breve tempo possibile, anche perché si tratta di soldi pubblici dei nostri cittadini. Caserta meritava e merita molto di più di uno slogan”, ha aggiunto. 
 

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