Anarchici, caccia agli infiltrati tra i pro Palestina. Antiterrorismo in allerta
Sabotaggi, blitz contro i Cpr, manifestazioni non autorizzate e scontri con le forze dell’ordine. A preoccupare l’Antiterrorismo ci sono anche gli anarchici. Nell’ambito delle attività di monitoraggio predisposte dopo l’attacco terroristico a Mosca, non mancherebbero quelle tese a contrastare l’anarco-insurrezionalismo che ha rialzato la testa soprattutto con la vicenda di Alfredo Cospito, (l’anarchico al 41 bis in sciopero della fame per mesi proprio contro il regime carcerario) con azioni e manifestazioni in alcuni casi sfociate anche in scontri con la polizia. Del resto, l’intelligence nell’ultima Relazione presentata al Parlamento ha sottolineato di aver continuato a «porre particolare attenzione all’attivismo anarco-insurrezionalista che, anche nel 2023, ha rappresentato, nello scenario eversivo interno, il più concreto e insidioso vettore di minaccia». Dopo la vicenda Cospito, sulla quale la Cassazione nei giorni scorsi ha messo la parola fine dichiarando inammissibile l’istanza presentata dalla difesa dell’anarchico contro la decisione con cui il tribunale di Sorveglianza di Roma lo scorso 23 ottobre aveva confermato il carcere duro, il mondo anarco-insurrrezionalista ha puntato sul conflitto in Medio Oriente in chiave pro-Palestina e contro la detenzione di alcuni italiani in Ungheria, tra i quali Ilaria Salis.
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In entrambi i casi alcune manifestazioni a cui hanno partecipato gli anarchici, o che hanno organizzato, sono sfociate in disordini. Dopo il caso degli scontri a Pisa, proprio nella zona dove sono avvenuti i fatti, sono comparsi volantini con il logo del movimento anarchico con il seguente testo: «All’improvviso anche i "sinceri democratici" scoprono che la Polizia picchia: è il loro mestiere ed è proprio questo l'ordine pubblico. Picchia come picchiava con i governi Prodi, Berlusconi, Renzi, Letta, Gentiloni, Conte e Draghi. La novità rispetto agli scorsi anni è soltanto che in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo non c'è spazio per il dissenso». L’anarco-insurrezionalismo, dunque, alimenta la tensione. A dimostrare l’attenzione dell’Antiterrorismo, solo nell’ultimo mese sono state eseguite due operazioni. Il 21 marzo sono state emesse 3 misure cautelari, una in carcere e due obblighi di firma, nei confronti dei presunti appartenenti a un gruppo che il 26 novembre 2022 prese di mira con un lancio di molotov la sede palermitana di Leonardo Spa. Secondo la polizia l’azione fu messa in atto dal gruppo indipendentista regionale Antudo. Venerdì scorso, invece, un 23enne residente a Pescara è stato sottoposto a perquisizione domiciliare e informatica perché ritenuto responsabile di addestramento ad attività con finalità di terrorismo. Secondo le indagini il giovane avrebbe acquisito sul web le istruzioni per la fabbricazione di un’arma da fuoco clandestina totalmente realizzabile con una stampa 3D e conosciuta con il nome di "Fuck Gun Control 9". Gli investigatori avrebbero rinvenuto e sequestrato le varie componenti per la realizzazione dell’arma ormai pronta per essere assemblata. Secondo gli inquirenti, inoltre, l’indagato aveva anche intenzione di «diffondere attivamente queste armi all’interno del movimento anarchico, soprattutto nelle frange più estreme», per creare «un fastidio non da poco per i governi».
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Nel frattempo, a Varese sono stati arrestati 4 anarchici che a Malpensa, il 20 marzo, hanno tentato di bloccare un volo in partenza per Casablanca per evitare il rimpatrio di un cittadino marocchino. Il gruppetto ha sbagliato aeroporto poiché l’aereo del giovane di cui volevano evitare il rimpatrio è partito da Bologna. Tuttavia, gli esponenti del collettivo ‘No Cpr’ sono stati accusati di resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti.