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Mosca, la pista islamista e la reazione di Putin: l'analisi di Alexandre del Valle

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Francesca Musacchio
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«Non si può escludere nessuna pista ma la matrice potrebbe essere legata a legionari ucraini o russi pro ucraini. Tra gli oppositori che odiano Putin si sono anche molti islamisti radicali. Al momento tutte le piste restano aperte ma credo possa essere verosimile che si tratti di una legione interna pro Ucraina in funzione anti Cremlino e non si può escludere che hanno usato anche qualche islamista». Alexandre del Valle, professore italo-francese di geopolitica all’IPAG-Parigi e alla Luiss di Roma, membro del laboratorio dell’Università Côte d’Azur, del centro francese di ricerca sull’Intelligence (CF2R) e del Center of Political and Foreign Affairs (CPFA), in merito all’attentato di ieri sera a Mosca.

 

Professore se fosse una legione pro Ucraina a che scopo avrebbe compiuto questo attacco?
«Lo scopo attuale degli ucraini, anche in via ufficiale, è portare il fuoco sul territorio russo per cambiare l’opinione pubblica. Non è una mossa stupida per rompere il tabù della non violazione del territorio russo. Sarà sempre più così in futuro. È abbastanza logico quello che sta accadendo ed è strano che non l’abbiano fatto prima. Aggiungo che ufficialmente l’Ucraina ha denunciato e negato la propria responsabilità e accusato i russi di aver fatto un’operazione sotto falsa bandiera». 

Lo stato islamico, secondo alcune agenzie arabe e anche attraverso quella ufficiale del Daesh, ha rivendicato l’attentato. 
«Non sarebbe troppo strano visto l’impegno ceceno nell’Isis da tempo. Non possiamo negare o escludere la pista Isis o al Qaeda, visto che molti ceceni anti Kadyrov e anti Putin del caucasico o dalla Siria sono andati in Ucraina dal 2014 o stanno a volte in Russia tramite neo adepti ceceni sul territorio russo. Poi ricordiamo il monito dell’ambasciata Usa dell’8 marzo sul rischio di attentati, e poi quello evitato dall’Fsb sulla sinagoga di Mosca. Ricordiamo che a inizio marzo la diplomazia americana aveva messo in guardia i cittadini statunitensi nella capitale russa dal pericolo di attentati di estremisti». 

 

Quale potrà essere la reazione della Russia dopo questo attacco?
«Provocherà un intervento radicale sull’opposizione anti Putin in Russia e lascia molta libertà a Putin per giustificare tutto, lo stesso giorno in cui trasforma l’operazione speciale in una guerra assunta e ufficiale. Quello che è accaduto può essere utilizzato da Putin per giustificare qualsiasi cosa. Noi occidentali non sappiamo fermare gli ucraini quando vanno troppo lontani, a parte Elon Musk che ha avvertito di non superare la linea rossa. A parte questo, gli occidentali non sanno fermare gli ucraini quando vogliono utilizzare i russi per massacrare o arrestare le opposizioni, ma gli oppositori non sono solo più oppositori, ma sono nemici della nazione legati al nemico ucraino che uccide i russi. Questo può far vendicare Putin per massacrare gli ucraini. Stiamo andando reciprocamente verso una escalation, non nucleare, parlo di tattica. Adesso è permesso sempre di più».
 

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