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Emanuela Orlandi, il fascicolo "sul tavolo di Benedetto XVI". Cosa ha visto monsignor Pagano

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La famiglia di Emanuela Orlandi non ha perso le speranze di trovarla. Siamo in un momento senza precedenti, dove sono tre le inchieste in piedi: quella della Procura di Roma, quella parlamentare e quella in seno al Vaticano nelle mani del Promotore di Giustizia Alessandro Diddi. Il Papa, nell’ autobiografia "Life. La mia storia nella Storia" uscita oggi  dedica un passaggio alla cittadina vaticana di cui si sono perse le tracce dal 22 giugno 1983: "In Vaticano soffriamo ancora tanto per la scomparsa, avvenuta più di quaranta anni fa, di una nostra cittadina, Emanuela Orlandi, che all’epoca aveva 15 anni. Continuo a pregare per lei e per i suoi familiari, in particolare la mamma. C’è una inchiesta aperta in Vaticano, così che si possa fare luce su questa storia ed emerga la verità". Parole che Pietro Orlandi, il fratello, ha definito "importanti, di solidarietà e vicinanza", parole "chiare sulla necessità che emerga la verità". 

 

Nella puntata di lunedì 18 marzo de La torre di Babele, il programma condotto da Corrado Augias su La7, è intervenuto monsignor Sergio Pagano,  prefetto dell'Archivio apostolico vaticano. Cosa c'è all'interno su Emanuela Orlandi e quali posso essere le carte di cui è venuta in possesso la giustizia del piccolo Stato? "In archivio non c'è pagina, riga su riga, neanche a immaginarlo - afferma Pagano - Anche perché è un fatto abbastanza recente rispetto ai nostri documenti". Insomma, se ci sono documenti segreti su Emanuela Orlandi, questi dovrebbero essere riversati e resi consultabili "negli anni futuri". 

 

Pagano tuttavia ricorda come l'avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, abbia riferito che il procuratore Diddi "aveva trovato numerose carte impolverate, e forse devono stare da noi perché per avere polvere le carte devono avere decenni". Ma "da noi non ci sono, non so dove le abbia trovate - continua il vescovo a capo dell'archivio vaticano - Io un fascicolo di Emanuela Orlandi so che esisteva, forse è quello forse quello che hanno visto sulla scrivania di Benedetto XVI". A cosa si riferisce Pagano? "È il fascicolo dell'eco della stampa (rassegna di articoli di giornale, ndr) che Monsignor Scotti, che era archivista in segreteria di Stato mi mostrò". "Appena uscì il nome del Vaticano per una ragazza scomparsa a Roma che poteva aver fatto tristemente chissà quale fine, il Vaticano fu bersagliato - racconta il vescovo - fu raccolto l'eco della stampa che fu portato al Papa. Ma io di altre cose non ho notizia che ci sia nessuna inchiesta. Comunque se il tribunale Vaticano dice di avere tante carte impolverate prima o poi penso che le faccia vedere", conclude Pagano. 

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