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Salute, impennata di ricoveri di bimbi per bronchioliti. Ma c'è un'arma inutilizzata

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Un inverno con tante bronchioliti in Italia nei bambini piccoli, causate dal virus respiratorio sinciziale senza avere per ora armi efficaci. Ma ci sarebbe un modo per tamponare la situazione. Ad illustrare la situazione all’Adnkronos Salute è Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali, che oggi a Roma al ministero della Salute ha promosso l’evento ‘La Sanità che vorrei - infezioni respiratorie’: «L’anticorpo monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale, è stato approvato dall’Agenzia europea del farmaco Ema ma non ancora dalla nostra Aifa, mentre sarebbe fondamentale soprattutto nel bambino piccolo. Quando si è indifesi nei confronti del virus, non abbiamo oggi farmaci attivi contro questo virus e gli anticorpi monoclonali sono un’arma fondamentale per bloccare l’infezione. Ma la finalità di queste terapie è duplice: al momento della diagnosi, ma anche in fase di prevenzione con la profilassi perché il monoclonale riesce a proteggere per diversi mesi il bambino». 

 

 

I tempi per l’ok in Italia? La domanda che viene posta ad Andreoni, che risponde così: «Non lo sappiamo, c’è la possibilità di usare il monoclonale per via compassionevole ma sono casi molto limitati. Ma - avverte il professore - se vediamo la stagione invernale appena passata, il virus respiratorio sinciziale è circolato e prosegue la sua attività soprattutto nei bambini ma anche negli adulti fragili. Nei bambini anche quest’anno ha fatto registrare diversi decessi e tante ospedalizzazioni. Diciamo che si sente il bisogno di avere anche in Italia questi monoclonali». 

 

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