Eredità Agnelli, la partita sui quadri nei caveau. “Altra evasione?”, l'indagine
Continua la caccia serrata dei pm sull’eredità di Gianni Agnelli. Il nuovo fronte è quello dei quadri appartenuti a Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato, che la Procura sta facendo valutare ad alcuni periti per capirne valore, provenienza e proprietà. “L’ipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato, contestata alcuni giorni fa a John, Lapo e Ginevra Elkann, potrebbe infatti essere estesa anche ai dipinti. Se anche i quadri facevano parte del patrimonio ricevuto dalla nonna, avrebbero dovuto essere dichiarati al Fisco. In altre parole, se i pm riuscissero a dimostrare che la residenza svizzera di Donna Marella era fasulla, anche la collezione donata eventualmente ai nipoti potrebbe diventare oggetto di contestazione per l’aggiramento della tassa di successione (John, Lapo e Ginevra avrebbero dovuto pagare le imposte in Italia) e oggetto di una multa da parte dell’Agenzia delle Entrate”, racconta il Fatto Quotidiano sulla vicenda dopo i ritrovamenti della Guardia di Finanza in numerose perquisizioni.
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Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire il patrimonio artistico della famiglia piemontese, focalizzandosi anche un su una copia di bolla di trasporto di una ditta torinese specializzata nel trasporto di opere d’arte. Nei sequestri disposti dai pm sono emersi anche un faldone “di cartone bianco etichettato ‘Opere d’arte 2013-2018’” e un altro “di colore verde, etichettato ‘Temporanee esportazioni-esportazioni definitive’”. Tutto materiale utile a ricostruire gli esatti movimenti dei quadri e delle decine di opere d'arte della dinastia Agnelli.
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