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Dossieraggio, lo strano dietrofront dello spione Striano. È giallo sul diario

Rita Cavallaro
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Sul diario dello spione dell’Antimafia si apre il giallo. Perché il tenente della Finanza Pasquale Striano, dopo lo scandalo dei dossieraggi e le campagne stampa costruite contro i politici del centrodestra, ora sostiene che non esiste alcun dossier dei dossier, consegnato ai magistrati e sul quale ci sarebbero nomi e date delle decine di migliaia di richieste di accessi illegali alle banche dati. Non solo. Striano ha perfino ritrattato il significato del messaggio che aveva inviato, nei giorni scorsi, al quotidiano Il Giornale, in cui scriveva: «Risponderò davanti ad un giudice, poi vedrai che succederà. Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi, non quelli dei burocrati».

 

 

Insomma, una marcia indietro alquanto singolare, alla base della quale restano misteriose le motivazioni che, in queste ore, spingono in finanziere al dietrofront. Qualcuno, in camera caritatis, sostiene che adesso Striano ha paura, perché l’inchiesta sta andando troppo in alto. E lo dimostrano le interferenze mediatiche sull’affare Silvio Berlusconi e le elezioni del Presidente della Repubblica.

 

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