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Gabriele Gravina, nel mirino i rapporti "speciali" per i diritti tv: spuntano le mail

Giuseppe China
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Un rapporto speciale legava l’ex presidente di Infront Italy Marco Bogarelli e l’attuale numero uno della Figc, Gabriele Gravina. Per comprenderlo basta sfogliare parte dei documenti finiti nel fascicolo di inchiesta a carico dello stesso Gravina, indagato dalla Procura di Roma per autoriciclaggio e appropriazione indebita. Sotto la lente degli inquirenti è finita la compravendita di un immobile a Milano, intestato alla figlia della compagna dello stesso Gravina (il quale di fronte ai pm ha ribaditola correttezza del suo operato). L’indagine è nata a Perugia, in seguito trasferita nella Capitale, nell’ambito del presunto dossieraggio organizzato dal magistrato Antonio Laudati e dall’ufficiale della Guardia di Finanza Pasquale Striano.

 

È il 29 giugno 2018 quando il re dei diritti televisivi Bogarelli (deceduto nel 2021) manda una mail con oggetto «prospetto media Lega Pro», tra i destinatari c’è ovviamente l’allora presidente dell’ex serie C. In poche righe viene spiegata l’importanza dei diritti tv per il sistema calcio. «(...) Come puoi vedere la Lega, a fronte di un risultato ampiamente negativo prodotto nelle stagioni precedenti, grazie a un lavoro portato avanti insieme in questa stagione ha registrato un utile minimo garantito di 1,45 mln netti per stagione che nei prossimi 5 anni crescerà fino a 1,8 milioni netti». Nel testo di Bogarelli vengono messe in luce anche le criticità: «A fronte di ciò dobbiamo registrare che in questa stagione non vi è stata una crescita di abbonamenti in linea con le aspettative a causa di un prodotto di scarsa qualità e di un mancato investimento sulla piattaforma distributiva». Poi l’ex presidente di Infront Italy suggerisce la soluzione ai problemi: «Perché il garantito previsto nel prospetto (alle gato al testo, ndr) possa rappresentare solo il punto di partenza per i ricavi generati dalla Lega bisogna investire nel prodotto ed è necessario dunque fare un investimento per migliorare la produzione e iniziare a investire direttamente come Lega sullo sviluppo di una nuova piattaforma».

Quello che Bogarelli non dice è il nome della società, la Isg-Interregional sports group, che si aggiudicherà un accordo quinquennale, fino al 2023 per portare avanti il progetto. In chiusura, invece, Bogarelli sconsiglia la soluzione che «prevede una commercializzazione delle dirette alle locali», perché «non è percorribile né dal punto di vista dei risultati a breve termine né è in prospettiva consigliabile fare riferimento solo dai ricavi derivanti dalla vendita di partite legate a singoli club rispetto a un concetto associativo di vendita collettiva di diritti media». Come abbiamo ricostruito alla base del rapporto tra Gravina e Bogarelli non c’è solamente la cruciale questione dei diritti per la trasmissione delle partite della Lega Pro. Infatti il manager di Infront Italy con un documento cartaceo tenta di strappare un’opzione di acquisto per impossessarsi della collezione di libri antichi di Gravina. Circa 500 tomi, descritti in un catalogo di 243 pagine, intitolato «Rise of sports» (le origini e la diffusione dello sport, ndr). Edizioni originali di autori come Diderot e D’Alembert, Dionigi di Alicarnasso, Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca. Raccolta che a giudizio degli esperti incaricati dallo stesso Gravina di vendere le opere vale 1,2 milioni di euro. Circostanza esplicitata dallo stesso Bogarelli nella parte iniziale del testo, poco dopo fa sapere al suo interlocutore che per entrare in possesso «di tutta o una parte della collezione» gli propone un’opzione da 350.000 euro.

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