Dossieraggio, Striano allo scoperto: "Vedrete che succederà. I miei metodi..."
Finora era stato solo un nome e un cognome. Ora ci sono un volto e soprattutto le prime parole. Parliamo di Pasquale Striano, il finanziere al centro dell'inchiesta per gli accessi illeciti alle banche dati dell'antimafia e non solo della procura di Perugia. In altre parole, il caso dossieraggio con centinaia di politici, funzionari e vip spiati. A riportare un virgolettato di Striano è il Giornale. "Risponderò davanti ad un giudice, poi vedrai che succederà", scrive via WhatsApp il tenente delle fiamme gialle al giornalista.
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Non finisce qui. "Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi, non quelli dei burocrati", è la frase di Striano che insieme al pm Antonio Laudati avrebbe sfruttato le banche dati della Dna con migliaia di accessi per ottenere notizie riservate e informazioni su centinaia di persone. Tre giornalisti del Domani sono indagati per concorso.
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Mentre ci si interroga su altri possibili procacciatori di informazioni oltre a Striano (la Procura di Roma indaga in tal senso) e soprattutto sui possibili mandanti della raccolta di dati poi finiti su alcuni giornali e forse in dossier ad personam, arrivano queste dichiarazioni. Da una parte promette sorprese ("vedrai che succederà"), dall'altra rivendica una sorta di missione: "Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi, non quelli dei burocrati". Già, vedremo che succederà.