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Scontri a Pisa e Firenze, il capo della Polizia smonta i teoremi: "No direttive politiche"

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Sulle polemiche per gli scontri nelle manifestazioni pro-Palestina degli ultimi giorni il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, è intervenuto in un'intervista al Tg1 nell'edizione delle 20 di sabato 24 febbraio. "Purtroppo ieri a Firenze e a Pisa i nostri operatori hanno posto in essere delle iniziative che dovranno essere analizzate singolarmente e verificate con severità e trasparenza", ha detto in riferimento ai cortei pro Gaza di ieri. "Quando le manifestazioni non sono pre-avvisate o non vengono condivise con la Questura le modalità e i percorsi - ha sottolineato il Capo della Polizia - possono verificarsi dei momenti di criticità, però questi momenti di criticità non possono essere una giustificazione con questi casi".

 

"Va precisato e va chiarito che le  iniziative e le decisioni che vengono adottate in sede locale durante i servizi di ordine pubblico non sono determinate né da scelte  politiche né da direttive politiche - ha chiarito Pisani -  La polizia di Stato è la polizia  di uno Stato democratico e noi abbiamo il dovere di garantire  anzitutto la manifestazione del dissenso ma questa manifestazione deve avvenire pacificamente, isolando i violenti, e rispettando anche le  prescrizioni delle autorità". 

 

"Indubbiamente il conflitto  israelo-palestinese ha inciso nella gestione dell'ordine pubblico in  termini di intensità per l'impiego del personale delle forze di  polizia", ha detto ancora il capo della Polizia Vittorio Pisani al Tg1. "Va rappresentato che in molti Paesi europei non tutte le  manifestazioni vengono autorizzate, in Italia nessuna manifestazione è stata mai vietata, anche quelle più radicali ed estreme. Le  motivazioni ideologiche o politiche dei manifestanti vengono sempre  affrontate dalla polizia di Stato con la massima neutralità- ha  aggiunto - Perché l'obiettivo ultimo della gestione dell'ordine  pubblico è comunque quello di raggiungere il consenso unanime della  collettività e di tutte le forze politiche". 

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