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Eredità Agnelli, “firme apocrife”. I dubbi dei magistrati: continuano le ricerche

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Il fascicolo sulle firme di Marella Agnelli, oggetto di perquisizioni da parte dei pm di Torino, svela un intricato scenario legato alla gestione patrimoniale della famiglia Agnelli. I procuratori, dubitando della validità di alcuni "documenti di rilievo" firmati da Marella Agnelli, hanno avanzato l'ipotesi che potrebbero essere di natura "ragionevolmente apocrifa", supportati da perizie grafologiche condotte sugli attici. Nel tentativo di ottenere chiarezza sulla questione, i magistrati hanno eseguito sequestri la scorsa settimana, mirando a reperire gli originali di 14 documenti, tra cui il testamento pubblico 3693 della vedova dell'avvocato Agnelli. Coinvolti nell'indagine sono Urs von Gruenigen, indagato per frode fiscale insieme a John Elkann e al commercialista Gianluca Ferrero.

 

 

Per far luce sulla gestione del patrimonio della famiglia Agnelli e del "family office" di Eschen, in Liechtenstein, è stata ascoltata in procura a Torino la segretaria del presidente di Stellantis, Carla Cantamessa. La sua testimonianza, riferisce Il Giornale, è stata richiesta per fornire chiarimenti sulla gestione dei collaboratori e sui ruoli delle segretarie-governanti, in particolare di Paola Montaldo e Tiziana Russi, prima sotto Marella e poi sotto John. Il decreto di perquisizione fa riferimento a "beni produttivi di reddito" derivanti dall'eredità del senatore Agnelli e detenuti da società terze in paradisi fiscali. È emerso anche che, dopo un'ispezione antiriciclaggio della Guardia di Finanza di Torino, John Elkann ha presentato dichiarazioni integrative per gli anni d'imposta 2019-2020-2021, evidenziando la presenza di redditi attraverso Controlled Foreign Companies (CFC).

 

 

Nel contesto dell'inchiesta sulla presunta frode fiscale di circa 4 milioni di euro riguardante le dichiarazioni infedeli di Marella Agnelli, l'indagine procede rapidamente. Testimonianze di camerieri e altro personale di servizio degli Agnelli sono state acquisite per stabilire l'effettivo indirizzo di residenza della vedova dell'avvocato. L'indagine è stata avviata grazie a un esposto di Margherita Agnelli, che ha segnalato presunte condotte volte a creare l'apparenza di una residenza fittizia in Svizzera per la madre Marella Caracciolo. Nel frattempo, il collegio legale degli avvocati di Elkann sta valutando un ricorso al Tribunale del Riesame contro il sequestro, con l'obiettivo di accedere ai documenti in possesso della procura per elaborare una strategia difensiva.

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