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Trattori, "il fronte si sta spaccando": riunione infuocata al presidio di Roma

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C'è una spaccatura nel fronte della protesta degli agricoltori, in verità eterogeneo. Una parte dei trattori vuole marciare contro il governo, l'altra pensa che quanto ottenuto sia sufficiente per passare alla parte costruttiva della mobilitazione. La tensione è alta in seno a uno dei comitati più rappresentativi, anche se come abbiamo detto non c'è un movimento in grado di convogliare le istanze di tutti gli agricoltori e allevatori per via delle differenze tra settori e territori.  A fornire gli ultimi aggiornamenti dal presidio di via Nomentana, a Roma, è Rainwes 24. L'inviata dell'emittente, Carlotta Ricci, si trova a pochi metri dal camion in cui sta svolgendo una riunione dal clima incandescente. 

 

"All'interno si sta svolgendo una discussione veramente molto animata tra le due anime di Riscatto agricolo - spiega - perché questo è quello che hanno lasciato in eredità l'incontro con il ministro Lollobrigida di ieri e la visita del ministro stesso che ieri sera si è recato qui al presidio dove ha incontrato gli agricoltori". Ebbene "il fronte si sta spaccando", molti si dicono "soddisfacenti per il momento delle concessioni del governo, in particolare dell'apertura di un tavolo permanente sui problemi della categoria". Ma un altro fronte non è soddisfatto e insiste per avanti con la protesta e mantenere in piedi il presidio. 

 

Una giornata di confronto e di dubbi. "Alcuni trattori sono andati via, altri sono attesi al presidio", spiega Rainews che ricorda che l'altra organizzazione, i Comitati riuniti agricoli, ha annunciato una manifestazione al Circo Massimo di Roma per giovedì con migliaia di agricoltori. Ha annunciato la partecipazione alla manifestazione anche Giuliano Castellino, ex leader romano di Forza Nuova, mossa che non è piaciuta a parte del movimento degli agricoltori che chiede di tenere fuori dalla protesta partiti, associazioni e sindacati. 

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