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Catania, il branco in Italia con le norme targate Pd

Dario Martini
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Tutti e sette gli egiziani, arrestati per lo stupro della tredicenne di Catania, erano entrati sul territorio nazionale irregolarmente da minori e alloggiavano in strutture di accoglienza. I migranti erano sbarcati sulle coste italiane in un periodo compreso tra il 2021 e il 2023. Tre sono ancora minori, mentre quattro sono diventati nel frattempo maggiorenni, tutti regolari, in quanto hanno ottenuto l’allungamento del permesso di soggiorno fino ai 21 anni e stavano preparando la conversione. Una possibilità prevista dalla legge in materia che risale al 2017 (governo Gentiloni) e che porta la firma di Sandra Zampa, senatrice del Pd. Dà la possibilità per i minori stranieri non accompagnati, che hanno un permesso di soggiorno per minore età e stanno per compiere 18 anni, di proseguire il proprio percorso di accoglienza ed integrazione in Italia, fino al compimento dei 21 anni. Possibilità che viene assicurata in caso di buona condotta e del riconoscimento di un percorso di integrazione.

 

 

Questa la situazione nello specifico dei quattro maggiorenni che, secondo l’accusa, facevano parte del branco: uno di loro è titolare di un permesso di soggiorno per minore età scaduto il 22 ottobre 2023 e attualmente era ospite presso un Sai (il sistema di accoglienza gestito dagli enti locali) in attesa del deposito di un’istanza di rinnovo; un altro ha un’istanza per il rilascio di permesso di soggiorno per studio come conversione da minore età; il terzo è titolare di un permesso di soggiorno per minore età scaduto il 9 dicembre 23; il quarto ha un permesso di soggiorno per affidamento con scadenza il 25 settembre 2025.

 

 

Intanto, continua la polemica politica. Il vicepremier Matteo Salvini ricorda che ancora «c’è qualcuno che si ostina a tifare per l’accoglienza senza limiti». E dice di essere «orgoglioso di aver fermato sbarchi e mangiatoie quando ero ministro dell’Interno e di essere a processo per aver difeso i confini e la dignità del mio Paese», in riferimento al caso Open Arms per cui è sul banco degli imputati a Palermo. Interviene anche il ministro per le Autonomie Roberto Calderoli, il quale ritiene «lo stupro equiparabile per gravità all’omicidio». «Lo ritengo il più orribile dei delitti perché equivale a togliere una vita, perché uccide l’anima, perché toglie il futuro alla vittima. Per arginare questo orrore sono stato il primo, in passato, a proporre la castrazione chimica, temporanea e reversibile, nell’interesse in primis di una società che non può avere in giro soggetti dalle pulsioni incontrollabili, ma ancora di più a tutela degli autori di questi reati, anche quando sono minorenni». Ma la sinistra non ci sta. Per la capogruppo alla Camera di Avs, Luana Zanella, «servono soluzioni, non vendette». La senatrice Ilaria Cucchi invita a non cadere «nella strumentalizzazione etnica». Mentre Davide Faraone, capogruppo di Iv alla Camera, risponde a Salvini accusandolo di «speculazione politica», per cui «non ha senso andare a guardare l’anno dello sbarco per speculare e guadagnare qualche voto, invece di preoccuparsi di come gestire questo fenomeno».

 

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