Emanuela Orlandi "a Londra", a Verissimo spunta una lettera segreta del Vaticano
Sulla scomparsa di Emanuela Orlandi ci sono tre inchieste: quella della procura di Roma, la commissione parlamentare che sta per partire dopo il via libera delle Camere, e quella del Vaticano. Su quest'ultima Pietro Orlandi, il fratello della ragazza scomparsa ormai oltre 41 anni fa, non ripone alcuna aspettativa, come conferma nel corso della puntata di domenica 4 febbraio di Verissimo, su Canale 5. L'uomo a Silvia Toffanin porta un nuovo documento sulla vicenda che potrebbe aprire nuovi scenari. Il condizionale è d'obbligo, perché si tratta di carte che non sono state ancora verificate dagli investigatori.
Di cosa si tratta? Orlandi racconta che recentemente ha ricevuto da una persona di cui non rivela l'identità una lettera che confermerebbe la pista di Londra, ossia che Emanuela per anni sarebbe stata custodita in Inghilterra. Dove avrebbe anche avuto una gravidanza, poi interrotta. A dargli la lettera, spiega, un uomo che asserisce di aver abitato in un appartamento vicino a quello in cui Emanuela avrebbe vissuto, nelle disponibilità del Vaticano. Orlandi dice che a dargli queste informazioni è una persona che dice di essere stato vicino ai Nar, i nuclei armati rivoluzionari.
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Toffanin legge poi la lettera che Orlandi le ha consegnato e che, secondo la ricostruzione dell'uomo, sarebbe stata "inviata dal cardinal Poletti nel '93 all'ex segretario di Stato inglese, che era anche segretario del Ministero della Difesa", di nome Cooper. In questa lettera si parla della "risoluzione immediata del problema totalmente inaspettato ed indesiderato", ossia della gravidanza di Emanuela, e si dice che "è di vitale importanza che la signorina Orlandi rimanga viva e in salute".
"Tu sei certo che questa lettera è vera?", chiede la conduttrice. Orlandi spiega di non poter dirlo con certezza, ma secondo lui sarebbe autentica. "Spero che la procura di Roma o la commissione parlamentare mi chiamino quanto prima perché io posso dargli il nome" della persona che ha fornito la lettera, "e tutte le cose che ho". C'è un particolare, però. Nel '93 il Cardinal Poletti non era più vicario di Roma, al contrario di quello che dice la carta intestata. Ma per Orlandi certe comunicazioni vaticane venivano fatte in quel modo per poi poter smentire la paternità in caso che fossero venute a galla. Il fratello di Emanuela mostra poi una foto che le avrebbe mandato questa persona, uno scatto che ritrarrebbe la collanina giallorossa, in onore dello scudetto della Roma dell'83, che la ragazza teneva al collo quando è scomparsa.