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Roberto Salis, salta l'intervista a Omnibus: "Ha declinato l'invito", che succede

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Roberto Salis "avrebbe dovuto partecipare e questa mattina a Omnibus, ieri sera abbiamo avuto una conversazione con lui e ha declinato l'invito", spiega il conduttore dell'approfondimento del mattino di La7, nella puntata di sabato 3 febbraio. Cosa c'è dietro il forfait del padre di Ilaria Salis, l'insegnante italiana, attivista antifascista, detenuta in Ungheria? L'uomo ha scelto nelle ultime ore un profilo più basso "per cercare in qualche modo di raffreddare quella che è la polemica politica", viene spiegato nella trasmissione.

 

Salis oggi lo ribadisce in una intervista a Daniele Capezzone. Il direttore editoriale di Libero spiega che "dopo questa intervista e pochissimi altri appuntamenti mediatici", Salis entrerà "in un’area di silenzio". Come mai questa scelta? "Perché credo che questo clamore e le polemiche politiche e i dibattiti accesi non favoriscano il lavoro di chi deve portare avanti una fine opera diplomatica verso l’obiettivo finale", commenta l'uomo. Insomma, chi ha cavalcato il caso per buttarla in politica e attaccare il governo e l'Ungheria di Orban rischia di infuire negativamente su una vicenda che tutti sperano possa concludersi in modo positivo.

 

"Credo che si siano accesi troppo i toni: occorre abbassarli. Questo risultato si ottiene come fa un manager quando tratta con un altro manager in vista di una joint-venture. Devono alzarsi soddisfatti entrambi, altrimenti il tavolo salta", commenta Salis. Dal punto di vista diplomatico-giudiziario, il padre della 39enne si augura che la mossa del governo di chiedere i domiciliari nell'ambasciata italiana a Budapest vada a buon fine "anche come primo passo verso i domiciliari in Italia".

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