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Turchia, l'Isis rivendica l'attentato alla chiesa italiana. Presi i due terroristi

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Lo Stato islamico ha rivendicato l’attacco avvenuto questa mattina in Turchia e costato la vita a una persona. La vittima è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa sparato da uno dei due uomini incappucciati che avevano fatto irruzione durante la messa nella chiesa italiana di Santa Maria a Sariyer, quartiere nel nord di Istanbul. La rivendicazione è arrivata tramite la Agenzia Amaq, da sempre voce dell’Isis.

 

 

«Due combattenti dello Stato islamico hanno attaccato una chiesa cristiana mentre gli infedeli svolgevano i propri riti». Secondo Amaq i due killer sono in salvo, ma le autorità turche hanno annunciato l’arresto di entrambi questa sera. Se confermato, si tratterebbe del primo attacco Isis in Turchia dal capodanno del 2017. Questa mattina intorno alle 11:40 ora locale (9:40 italiane) i due uomini incappucciati hanno fatto irruzione durante la funzione domenicale cui partecipavano circa 40 persone e aperto il fuoco. Dalla dinamica l’azione criminale più che un attentato era apparsa un’esecuzione, anche perché non vi sono stati feriti nonostante i due killer avessero armi automatiche. A perdere la vita un cittadino turco di 52 anni, Cihan Tunc.

 

 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, intervenuto personalmente, ha fatto le condoglianze alla comunità cristiana in Turchia, ha telefonato al console polacco e al prete rumeno che stava celebrando la messa quando l’attacco ha avuto luogo. Erdogan aveva garantito «massimo impegno per trovare i colpevoli e portarli dinanzi la giustizia nel più breve tempo possibile». E la polizia turca ha arrestato entrambi gli autori dell’attacco.

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