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Acca Larentia, altro buco nell'acqua della sinistra: cinque denunciati e decine di identificati

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Christian Campigli
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Una condanna netta, perentoria, che non ammette repliche. Una distanza siderale da un gruppo di persone che, evidentemente, vive ancora nel passato. Una montatura creata ad hoc dalla peggior sinistra di sempre che, sprovvista di argomenti, si è attaccata (per l'ennesima volta) al pericolo dell’ipotetico ritorno del fascismo. Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, ha messo la parola fine sulle polemiche relative alla commemorazione di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi il 7 gennaio del 1978 di fronte alla sede del Movimento Sociale Italiano. «La mitraglietta che ha sparato ad Acca Larentia è stata ritrovata anni dopo in un covo delle Br ed è stato riconosciuto che ha sparato a tre persone, tra cui anche l'ex sindaco di Firenze Lando Conti. Se in quegli anni, anziché dare la colpa a surreali faide interne tra fascisti, si fosse indagato, forse avremmo risparmiato all'Italia degli omicidi drammatici delle Brigate rosse. Riflettiamo su questo prima che su duecento imbecilli che fanno il saluto romano, utili solo alla sinistra. Non ho sentito la Schlein condannare Degni, che il Pd ha messo alla Corte dei Conti e che inneggiava a Toni Negri, aspetto dalla Schlein la condanna di chi difende Toni Negri, poi ne parliamo».

 

 

I nostalgici che si sono ritrovati tre giorni fa sono in parte cani sciolti, altri sono vicini a formazioni di estrema destra riconducibili a Forza Nuova e Casapound. Non va poi dimenticato che, oltre alla manifestazione istituzionale, vi è stato anche il ritrovo degli attivisti di Gioventù Nazionale. E, come testimoniato dal portale Fanpage (solitamente tutt'altro che accomodante con la destra), a Villa Glori non si è visto alcun braccio teso. Nemmeno per scherzo. Una distanza sottolineata, con forza, anche dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervistato ieri da Il Corriere della Sera. «FdI è totalmente estranea all'episodio dei saluti romani. Abbiamo sempre detto ai nostri di non partecipare a certe manifestazioni, che vengono inevitabilmente strumentalizzate da chi vuole attaccarci».

 

 

Chi conosce gli ambienti di estrema destra sa come i nostalgici, e non da ora, siano molto critici verso Giorgia Meloni per il proprio appoggio incondizionato all'Atlantismo, ad Israele e agli Stati Uniti. Risale al governo Gentiloni il record di presenze ad Acca Larenzia, la commemorazione che si ripete oramai da 46 anni e che si tenne anche durante l'emergenza Covid. Nel 2018 si stima fossero presenti circa 3000 persone, 2000 lo scorso anno, il doppio delle presenze registrate quest'anno, circa mille. Eppure, le proteste della sinistra per i bracci tesi non sono mai state così rumorose. Non serve un genio per capire l'evidente strumentalizzazione della vicenda, volta a cercar di delegittimare l'esecutivo di centrodestra. I gruppi di opposizione alla Camera hanno chiesto un'informativa urgente del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ieri ha spento sul nascere le polemiche. «La questura relazionerà all’autorità giudiziaria, che per quanto riguarda la valutazione sulla commissione di reati farà la sua parte. Vietare, e non osservare e non trarne delle conseguenze, si è rivelato operativamente meno proficuo». Nel tardo pomeriggio è giunta la conferma alle parole del titolare del Viminale. È stata infatti trasmessa alla Procura di Roma una prima informativa della Digos e sarebbero già state cinque le persone denunciate più altre decine quelle identificate presenti all’iniziativa.

 

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