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Rai, solo Repubblica vede la crisi dei "Tg meloniani": il dato che il quotidiano dimentica

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Scatta la "grande fuga" dai telegiornali "meloniani", tuona Repubblica che sentenzia: "La crisi più nera è per il Tg1 e il Tg2", mentre brindano con miele e ambrosia il tg di Enrico Mentana su La7 e quelli dello storico fortino di sinistra di Rai3. Ma è davvero così? I dati parlano. Lo stesso quotidiano fondato da Eugenio Scalfari spiega subito che il 2023 è stato sì "l'anno dell'esodo di massa dai telegiornali", ma lo è stato per "tutti: pubblici e privati". Dietro a questo fenomeno agiscono vari fattori, come l'abbandono di una parte del pubblico dei media tradizionali come la televisione e i giornali cartacei (i quotidiani, Repubblica in primis, lo sanno bene ...). Secondo i dati riportati nell'articolo di lunedì 8 gennaio solo il Tg La7 cresce mentre "Rai e Mediaset soffrono parecchio, soprattutto l'emittente di Stato, che perde - e tanto - sia in termini di audience, sia di share", tutto per colpa dell'"occupazione" meloniana della Rai. Il Tg1 diretto Gian Marco Chiocci secondo i dati riportati da Repubblica avrebbe perso nel confronto tra 2023 e 2024 336mila spettatori, dato che lo rende il telegiornale più in "crisi nera" di tutti. Peccato che, come dicevamo prima, i dati parlano. Eccone alcuni.

 

Per esempio l'edizione delle 20, la più importante, del telegiornale della rete ammiraglia del servizio pubblico sta facendo registrare risultati eccellenti. Il 4 gennaio si registra un +1,3 per cento di share e 207mila spettatori in più rispetto a un anno fa, crescita che non ha eguali nella lista dei tg Rai, Mediaset e La7, Insomma, quello diretto da Chiocci è il tg che cresce più di tutti, seguito dalla TgR (+0,5 per cento). Dato che, evidentemente, è sfuggito a Repubblica, così come quello del crollo dei suoi lettori. Strano, visto che pochi giorni fa il Cdr, la rappresentanza interna dei giornalisti, con una mail durissima inviata ai colleghi aveva messo nero su bianco che "l’anno che si chiude è stato sofferto e difficile, assai deludente per tutti noi”. Il primo motivo, spiegava il Cdr di Repubblica, è che "il nostro giornale continua a perdere copie, abbonamenti e non riesce a trovare una strada nel digitale". E poi sono i tg a perdere telespettatori... 

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