Bambina scomparsa a Firenze, nuova strategia per Kata: cosa succede con le telecamere
Saranno acquisite le immagini registrate da tutte le telecamere di Firenze nella speranza di trovare elementi utili per la ricerca di Mia Kataleya Chiclio Alvarez, la bimba peruviana di 5 anni, scomparsa dal 10 giugno mentre stava giocando nel cortile dell’ex hotel Astor, dove viveva con la famiglia. È questo, secondo l’Adnkronos, uno degli esiti del vertice che si è tenuto oggi nella Procura fiorentina con il coordinamento del procuratore aggiunto Luca Tescaroli, che conduce le indagini con il sostituto Christine Von Borries. La riunione al palazzo di giustizia ha pianificato le prossime attività dei magistrati con il Ros e i militari del Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri.
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Le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area dell’ex albergo non avrebbero fornito informazioni utili circa la sparizione di Kata, come i familiari chiamano la bambina. Da qui l’esigenza di allargare il perimetro dei filmati registrati dalle videocamere che è stato esteso all’intera città, in modo poter individuare trecce legate ai possibili rapitori della piccola di 5 anni. “Kata è stata rapita”, continuano a ripetere il padre Miguel Angel Romero Chicclo e la madre Kathrine Alvarez, dopo che nessuna traccia di lei è stata trovata nell’ex hotel dopo una maxi ispezione dei carabinieri con i reparti speciali Gis, Sis e Ros durata due giorni. Nel frattempo continua l’esame dei reperti sequestrati dai carabinieri durante i sopralluoghi. Si tenta il tutto per tutto, con la strada del rapimento che è quella maggiormente battuta.
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