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Alfredo Cospito, il Pg chiede l'ergastolo. L'anarchico accusa: usato attaccare le opposizioni

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La Procura generale del tribunale di Torino ha chiesto la pena dell’ergastolo per l’anarchico Alfredo Cospito, collegato in video dal carcere di Bancali a Sassari, nel quale è detenuto in regime di 41 bis. La richiesta è stata presentata nell’ambito del processo d’appello bis, ripreso oggi a Torino, per le azioni della presunta organizzazione terroristica Fai-Fri. Un processo dedicato al tema del ricalcolo della pena per uno solo degli episodi contestati, l’attentato del 2 giugno 2006 contro la scuola Allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.

Cospito questa mattina ha rilasciato una lunga dichiarazione spontanea in videocollegamento col tribunale di Torino: "Tutta la mia vicenda è stata utilizzata dal governo come una sorta di clava per colpire le opposizioni", ha dichiarato l'anarchico. Il processo potrebbe portare a un ricalcolo, con possibile sconto di pena per Cospito relativamente all’attentato del 2 giugno 2006 contro la Scuola per allievi carabinieri di Fossano. Le eventuali decisioni potrebbero incidere anche sul regime carcerario del 41 bis a cui Cospito è sottoposto e contro le quali il detenuto anarchico aveva attuato un lungo sciopero della fame.

 

Il processo era stato sospeso a dicembre in quanto i giudici torinesi avevano chiesto che la Corte Costituzionale si pronunciasse sull’eccezione di legittimità riguardo la ‘lieve entità’, un’attenuante che se riconosciuta non avrebbe consentito per Cospito la condanna all’ergastolo ma una pena compresa tra i 21 e i 24 anni. Lo scorso 18 aprile la Consulta si è espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti consentendo, dunque, una sentenza alternativa all’ergastolo come chiesto invece dall’accusa, rappresentata in aula dal pg Saluzzo e dal pm Paolo Scafi. Ad attendere la sentenza, prevista per oggi, un presidio davanti al Palagiustizia mentre una ventina di esponenti anarchici sono presenti in aula.

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