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Carol Maltesi, condanna a 30 anni per Davide Fontana: confessò l'omicidio

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Trent’anni di carcere sul caso Carol Maltesi. È questa la condanna pronunciata dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio nei confronti di Davide Fontana, reo confesso di aver ucciso la vicina di pianerottolo colpendola in testa con un martello e tagliandole la gola tra il 10 e l’11 gennaio del 2022 mentre giravano un filmino hard nella casa di lei, a Rescaldina, in provincia di Milano. La Procura aveva chiesto l’ergastolo con due anni di isolamento diurno per i reati di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Ma i giudici, dopo una lunga camera di consiglio, non hanno riconosciuto tre delle aggravanti contestate (premeditazione, crudeltà e motivi abietti e futili) mentre hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle residue aggravanti. 

 

 

L’uomo aveva raccontato agli inquirenti di avere fatto a pezzi il cadavere tentando, senza riuscirci, di dargli fuoco in un braciere. In un secondo momento il bancario e food blogger ha congelato i resti della ragazza di 26 anni in un frigo comprato su Amazon e poi li ha gettati in un dirupo tra i monti bresciani, a Borno, dove sono stati ritrovati in quattro sacchi di plastica nel marzo del 2022. 

 

 

Maltesi, madre di un figlio piccolo, lavorava come commessa in un negozio di profumi, poi si era avvicinata al mondo del porno a pagamento attraverso il sito Onlyfans col nome ‘Charlotte Angie’. Una perizia psichiatrica ha accertato che l’imputato era capace di intendere e di volere. Per più di due mesi, dal telefonino della ragazza aveva risposto ai messaggi «nel tentativo di far credere loro che fosse viva». Agli altri attori e agli amici che la cercavano aveva raccontato che «voleva cambiare vita, lasciare il mondo del porno». Bugie ripetute fino all’interrogatorio della confessione. E ora la condanna che secondo alcuni è troppo leggera, con i giudici finiti nel mirino per non aver riconosciuto le tre aggravanti contestate.

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