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Rai, il caso Damilano cambia tutto. Svolta Rai3: non sarà più di sinistra

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Giorni decisivi per la Rai del prossimo futuro. Scattano da oggi i colloqui dei direttori dei generi con i conduttori per mettere a punto il palinsesto autunnale: spazi, collocazione, cachet... Manca un messe alla presentazione e a viale Mazzini si devono serrare le file. L'idea di fondo è "trasmettere l’immagine di un’azienda meritocratica", spiega il Corriere che introduce un elemento nuovo nel dibattito. Ebbene, la riforma delle direzioni di genere introdotta nell'era Fuortes diventerà ancora più evidente "attribuendo alle reti caratteri precisi". In questo contesto, Rai 1 sarà la rete generalista, Rai1 quella dell’intrattenimento e dello sport, e Rai3 dell’informazione. Con implicazioni evidenti: "Se così sarà, la terza rete perderà il suo storico riferimento culturale di sinistra".

 

Sui nomi e i programmi il cantiere è ancora aperto. Alessandro Cattelan non sostituirà Fabio Fazio (ieri si è tirato fuori, si legge nel retroscena), e come ventilato negli ultimi giorni Monica Maggioni è favorita per sostituire Lucia Annunziata alla domenica pomeriggio (per Francesco Giorgino si apre la strada dell'approfondimento dle lunedì sera). 

 

In questio contesto esplode il caso legato a Marco Damilano. "Il conduttore de Il cavallo e la torre su Rai3 è accusato dalla Lega di aver orchestrato, ai tempi della sua direzione a l’Espresso, lo scandalo dei fondi russi al Carroccio per sfavorire il leader Matteo Salvini alla vigilia delle Europee", ricorda il Corriere. Il giornalista è approdato in Rai tra mille polemiche proprio dopo aver lasciato la direzione del settimanale. 

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