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Incendio palazzo Colli Aniene a Roma, i residenti: si sentiva puzza di gas

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La Procura di Roma attende l'informativa dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine prima di aprire il fascicolo di indagine sull'incendio del palazzo a Colli Aniene, nel quale ha perso la vita un uomo di 80 anni, Antonio D’Amato, originario di Velletri. Quanto ai feriti, ci sono 3 persone intubate, 2 di queste versano in gravissime condizioni. Nel frattempo continuano le operazioni dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza il palazzo di 7 piani. Una persona morta e 13 feriti, il triste bilancio. Le fiamme hanno reso inagibile la struttura e i pompieri stanno aiutando i residenti a entrare negli appartamenti e recuperare gli effetti personali risparmiati da quell’inferno di fuoco. Drammatica la testimonianza di chi ha vissuto quegli attimi. «Una vicina mi ha avvisato della puzza di fumo ma io ho pensato a rami secchi che avevano preso fuoco nel cortile. Quando con mio marito abbiamo aperto l’ascensore per andare a controllare è esploso tutto e la scala è diventata una ciminiera colma di fumo», racconta la signora Maria Teresa, che da 25 anni abita nel condominio. «In pochi secondi è scoppiato tutto, i climatizzatori, le bombole del gas del cantiere», prosegue spiegando: «Mio figlio la sera prima aveva sentito puzza di gas ma io non l’ho sentita e non ci ho dato peso. Poi invece è successo il finimondo».

 

 

 

Non riesce a nascondere il suo nervosismo Antonio Panzini, l’amministratore del condominio: «Era un giorno di festa, io ero fuori. I danni? Non so nulla. Nessuno mi ha informato». L’ingegnere dell’impresa che sta facendo i lavori «era presente qui ieri sera» ma «non mi ha detto nulla», ha insistito Panzini rifiutandosi poi di rispondere a ulteriori domande dei cronisti presenti. La Procura, per poter aprire il fascicolo, attende l’informativa dei vigili del fuoco che hanno posto sotto sequestro anche altri piani del palazzo per ampliare l’indagine. Ma è ancora presto per formulare ipotesi sulle cause. L’informativa finirà all’attenzione dei pm di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo che, nelle prossime ore, conferiranno anche l’incarico per l’autopsia e apriranno formalmente un fascicolo di indagine. «Abbiamo iniziato i rilievi col laser scanner sul tetto dell’edificio per congelare la scena che analizzata col gascromatografo ci darà un’idea di cosa ha alimentato le fiamme», spiega l’ingegner Antonio Maggi, responsabile del Niar, Nucleo Investigativo Antincendi nazionale del corpo dei Vigili del Fuoco che, insieme ai colleghi del Comando Provinciale di Roma, sta operando per cercare di far entrare le persone a recuperare gli effetti personali non divorati dalle fiamme. «Con alcuni strumenti che abbiamo solo noi in Europa, andremo ad analizzare ogni particolare ma per fare questo serve tempo e ci sono procedure che non sono immediate ma si va per esclusione di cause», chiarisce Maggi: «Stiamo inoltre iniziando ad acquisire testimonianze e invitiamo chiunque abbia materiale video o riscontri diretti a rivolgersi a noi».

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