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Allerta per l'enterovirus che colpisce i neonati, Bassetti: "Casi già in Italia"

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Allarme enterovirus: da luglio 2022 ad aprile 2023 la Francia ha registrato nove casi in 4 ospedali di tre regioni; al 5 maggio sette neonati sono morti, gli altri due sono ancora ricoverati. Segnalazione che ha fatto scattare un alert dell’Organizzazione mondiale della sanità su un tipo di enterovirus, l’Echovirus-11 (E-11), associato all’aumento dei casi di sepsi neonatale con compromissione epatica e insufficienza multiorgano. "L’attuale incremento dell’incidenza e della gravità" dell’infezione "nei neonati, associata a un lignaggio ricombinante di E-11 che in precedenza non era stato rilevato in Francia, è considerato insolito - spiega l’agenzia ginevrina - a causa del deterioramento estremamente rapido e del tasso di mortalità associato tra i bambini colpiti". "Sulla base delle limitate informazioni disponibili", l’Oms valuta come "basso il rischio di salute pubblica per la popolazione generale, nonostante la natura preoccupante dell’aumento" riportato dagli ultimi dati.

 

A fare il punto della situazione è l'infettivologo Matteo Bassetti: "Il problema dell’enterovirus E-11 è che non colpisce solo l’intestino, come tipicamente accade con tutti i virus intestinali, ma è in grado di colpite tanti organi, dal fegato al rene. È questa insufficienza multiorgano che fa paura rispetto ad esempio al rotavirus o altri enterovirus. È probabile pensare che sia già circolante nel nostro Paese", avverte il direttore Malattie infettive ospedale San Martino di Genova, parlando con Adnkronos Salute. 

Alla stessa agenzia Massimo Andreoni, direttore scientifico Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), ha spiegato che l'enterovirus E-11 "ha manifestazioni sistemiche gravi che si vedono soprattutto nei lattanti. Periodicamente si sono registrare microepidemie, anche in Italia, che però si autolimitano e non si diffondono in modo ulteriore. È un virus che può dare effetti molto gravi nei neonati-lattanti, ma può infettare anche soggetti più grandi e gli adulti". Cosa fare? "Sono infezioni enterofecali, quindi l’attenzione deve essere focalizzata sull’igiene: fare attenzione a quello che si mangia, lavarsi le mani, assicurarsi della sicurezza dell’acqua che si beve. Ma, ripeto, nessun allarme perché sono microepidemie, che tendono a non dilagare troppo e la numerosità dei casi è contenuta", sono le indicazioni dell'esperto. 

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