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Clima, sit-in a Roma davanti al tribunale. Compagni al fianco dei Gretini sotto processo

Luigi Frasca
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È iniziato il processo per gli attivisti di Ultima generazione che il 2 gennaio hanno imbrattato, con della vernice lavabile, la facciata di Palazzo Madama. Ieri Laura Paracini, Alessandro Sulis e Davide Nensi sono comparsi davanti al giudice Pastori del tribunale di Roma per difendersi dall’accusa di danneggiamento aggravato per cui rischiano fino a 5 anni di carcere. Marta Bonafoni, coordinatrice segreteria Pd, ha sottolineato che: «Pur non condividendo il loro metodo, capiamo la preoccupazione dei giovani attivisti, che protestano contro un governo a dir poco inerte di fronte alla sfida climatica. Serve investire non sulla repressione ma su una reale conversione ecologica ed energetica del nostro sistema».

I politici dell’opposizione quindi appoggiano il senso della protesta, ma non i modi. Una circostanza strana visto che gli attivisti di «Ultima generazione» si distinguono proprio perché le loro manifestazioni di dissenso puntano alla rottura. Quando bloccano il traffico, quando imbrattano i monumenti o colorano l’acqua delle fontane lo fanno per dare maggiore risalto alla protesta sapendo che avranno molta più visibilità facendo così che organizzando un corteo davanti ai palazzi del potere o in piazza. «Chiediamo solo che il diritto alla vita, alla salute e al benessere vengano rispettati - hanno dichiarato i tre imputati - mentre in questo momento il riscaldamento globale li sta minacciando. La vernice che abbiamo usato per colorare il Senato è uno strumento che abbiamo impiegato per indicare la crisi necessario compiere gesti straordinari per evidenziare un problema, ma siamo sempre rimasti nella cornice della non violenza e così sarà anche in futuro». I

n aula la procura era rappresentata dal pm onorario mentre a costituirsi come parte civile sono stati il Senato della Repubblica, il ministero dei Beni culturali e il Comune di Roma. «Al nostro governo sembra interessare più la vernice, a noi interessa il nostro futuro» sono le parole dei tre chiamati a giudizio. Davanti al tribunale di piazzale Clodio sono arrivati a dare il loro sostegno agli attivisti Marta Bonafoni del Pd, Ilaria Cucchi di Sinistra italiana, Angelo Bonelli dei Verdi e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana.

«Come ho avuto modo di dire poche ore fa davanti al Palazzo di Giustizia di Roma rivolgendomi al presidente del Senato La Russa e al ministro Sangiuliano perché ci ripensino sulla presentazione di parte civile nel processo contro gli attivisti di Ultima generazione mi rivolgo ora al sindaco Gualtieri e alla giunta comunale di Roma perché facciano altrettanto, di fronte ad accuse talmente sproporzionate. E sono certo che anche il Pd che era presente al sit-in a piazzale Clodio concordi con questa nostra richiesta» ha dichiarato Fratoianni. È arrivata la solidarietà anche da parte di Andrea Orlando che ha twittato: «Fanno le corse a costituirsi parte civile contro quelli che hanno buttato l’inchiostro in una fontana. Si dimenticano di farlo con quelli che hanno fatto le stragi. Quando si dice il senso delle proporzioni».

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