Emergenza migranti, partito a Lampedusa piano di evacuazione hotspot
Al via il piano di evacuazione dell'hotspot di Lampedusa. La situazione all'interno del centro di accoglienza, infatti, si è fatta sempre più delicata. Per questo sono stati trasferiti da Lampedusa a Pozzallo, da un pattugliatore della Guardia di finanza, 80 migranti; la maggior parte originari di Egitto ed Eritrea. Il sistema di accoglienza è stato già attivato. Nell’hotspot di Pozzallo, ci sono ancora 372 ospiti; tra questi 11 famiglie con 9 bambini. Le donne complessivamente sono 27 e 76 sono i minori non accompagnati. Nella sede di Cifali, invece, vi sono circa 140 minori non accompagnati. Nelle ultime ore a lanciare l'allarme era stato anche Antonio Nicolosi, segretario generale Unarma lca. «Continuano senza sosta gli sbarchi a Lampedusa e ancora una volta i nostri colleghi carabinieri sono costretti a tenere sotto controllo un’emergenza che non è mai finita anzi non fa che aggravarsi - ha detto Nicolosi - L’hotspot che dovrebbe ospitare 400 persone è arrivato a quota 1.900 tra cui molti bambini che aspettano di essere ricollocati sotto temperature di 35 gradi, scalzi nella terra, in ambienti malsani tra sporcizia e degrado che mette in pericolo la loro salute ma anche quella dei nostri colleghi».
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Nel frattempo non si fermano gli sbarchi. Il natante Nadir della Ong Resqship ha assistito una barca con 130 migranti a bordo, tra cui 15 bambini, alla deriva e in mare aperto da tre giorni, con il motore guasto, a 55 miglia da Lampedusa. A causa delle onde alte, la gente era nel panico. Alcuni, disperati, si sono buttati in acqua per raggiungere a nuoto il Nadir, il cui equipaggio li ha soccorsi fino all’arrivo della Guardia costiera italiana che li ha presi in carico.