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Strage di Erba, l'annuncio delle polemiche: "Diventerà una serie tv"

Francesco Forgione
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La strage di Erba diventa una serie tv. La casa di produzione Cattleya e gli autori Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli tornano a collaborare su un nuovo progetto che racconta una pagina nera dell’Italia, ancora molto dibattuta e al centro dell’opinione pubblica. Nel dicembre del 2006 in una piccola palazzina di Erba, in provincia di Como, quattro persone vengono brutalmente trucidate a colpi di coltello e spranga, tre donne e un bambino. L’unico a scampare alla morte è stato Mario Frigerio che è riuscito a sopravvivere ad un fendente alla gola grazie ad una malformazione della carotide. Dopo le indagini i coniugi Rosa e Olindo Romano vengono accusati di omicidio plurimo e condannati a scontare l’ergastolo.

 

La strage di Erba resta uno dei fatti di cronaca più inquietanti di sempre ed è tornato recentemente a far parlare di sé. “Ci sono in Italia casi di cronaca che oltre a contenere un elemento di mistero permettono di gettare una luce sugli aspetti più profondi e contraddittori della nostra società” afferma Riccardo Tozzi, fondatore di Cattleya secondo quanto riporta Adnkronos. La notizia riguardante questo nuovo progetto però, ha fatto storcere il naso a più di qualcuno visto che nelle ultime settimane si parla di una possibile riapertura della vicenda giudiziaria. Infatti, il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Jakob Tarfusser ha chiesto la revisione del processo sulla strage di Erba, sostenendo che non vi sarebbero prove per condannare all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi. Tarfusser osserva che il riconoscimento di Olindo da parte di Mario Frigerio sarebbe una falsa memoria. Questo perché nelle sue condizioni fisiche non poteva "rendere valida testimonianza" indicando Olindo Romano come suo aggressore.

 

"È per me insopportabile il pensiero che due persone, probabilmente vittime di errore giudiziario, stiano scontando l’ergastolo", ha scritto nella richiesta di revisione del processo il pg. A sostegno dell’ipotesi di Tarfusser, si sono schierate anche “Le Iene” che nel programma televisivo hanno supportato l’innocenza dei coniugi Romano. Il sostituto procuratore ha quindi provveduto all’invio di un’arringa di 58 pagine alla procura di Como. Proprio la richiesta di riapertura del caso voluta da Tarfusser è stata molto contestata dalla procura stessa che, nelle prossime settimane, lavorerà per capire se ci sono margini per una riapertura della vicenda. Una cosa è certa: dopo oltre 16 anni il caso della strage di Erba torna a far parlare di sé.

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