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Reddito di cittadinanza, chi lo perde avrà almeno 350 euro al mese. Arrivano Gal e Pal, come funzionano

Pietro De Leo
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31 dicembre. È questa la dead line oltre cui il reddito di cittadinanza, come strumento, non esisterà più. E comunque si esaurirà anche all’interno dell’anno per quei beneficiari che abbiano percepito l’assegno per sette mesi. Quindi, chi sta ricevendo il Rdc da gennaio, terminerà di incassarlo il 31 luglio. Questo era il percorso sancito nella scorsa manovra economica. Dunque, ora il governo ha nel cantiere nuovi strumenti per sostenere chi è in difficoltà e favorire il passaggio al lavoro.

Archiviata l’ipotesi del Mia (Misura inclusione al lavoro) circolata qualche settimana fa, ora si parla di un ventaglio di fattispecie. A partire dalla Gil, garanzia per l’inclusione. Si tratta di uno strumento rivolto ai nuclei familiari, che rispettino alcuni requisiti. Ossia la presenza di almeno un minore, un disabile, un over 60 oppure un soggetto affetto da patologia che dia diritto ad un assegno di invalidità civile, anche temporaneo. Esiste anche un requisito reddituale, Isee non superiore ai 7.200 euro, soglie massime di patrimonio mobiliare e immobiliare. Altro requisito, poi, è quello della residenza: per il nucleo familiare, essa dovrà essere in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Non può accedere alla Gil chi sia disoccupato a causa di dimissioni volontarie per tutti i 12 mesi successivi alla data di presentazioni, tranne nei casi di risoluzioni consensuali del rapporto o dimissioni per giusta causa. Gli aventi diritto, quindi, potranno ricevere fino a 6mila euro l’anno, ovvero 500 euro a mese (con l’applicazione della scala di equivalenza). Può essere inoltre riconosciuta un’integrazione di 280 euro al mese, fino a 3.360 euro per contributo affitto.

 

Tutti questi versamenti saranno erogati mediante la «Carta d’Inclusione». Il beneficio (che potrà essere richiesto in via telematica all’Inps) sarà attribuito ogni mese e consecutivamente, fino ad un massimo di 18 mesi. E potrà essere rinnovato, poi, dopo un mese di stop, per altri «blocchi» di 12 mesi. Per tutti i beneficiari dello strumento viene attivato un percorso di inclusione sociale e, se occupabile, di presa in carico dai centri per l’impiego. Esistono, poi, alcune ragioni di decadenza dallo strumento. Ad esempio quanti non si presentano ai servizi sociali o per il lavoro, senza giustificato motivo. Così come chi non accetta un contratto di lavoro (nel caso in cui quest’ultimo abbia un trattamento economico non inferiore al minimo salariale e durata superiore a 30 giorni). Per chi assume beneficiari della Gil, poi, sono previsti sgravi contributivi del 50% per 12 mesi nel caso di contratti a termine. In presenza, invece, di contratti a tempo indeterminato lo sgravio sarà del 100% per 24 mesi. L’impegno economico totale del Gil dovrebbe aggirarsi sui 5,3 miliardi di euro. Il cantiere del superamento del reddito, poi, vede altri due strumenti. Il primo è la «Prestazione di accompagnamento al lavoro».

Dovrebbe essere rivolta, secondo le intenzioni del governo, ai percettori del reddito che siano «occupabili». Cioè i sottoscrittori di un «patto per il lavoro» nel momento in cui il reddito arriva a scadenza. La «Pal» consiste in una dazione di 350 euro al mese percepibile non oltre il 31 dicembre. Interessando presumibilmente 213mila persone, l’investimento totale dello Stato dovrebbe arrivare a 276 milioni di euro. Infine, un altro tipo di dazione. Stavolta, riguarda quanti, tra i 18 e i 50 anni, siano in condizione di povertà assoluta, con Isee inferiore ai 6mila euro ma non appartenenti a nuclei con caratteristiche che diano diritto alla Gil. A questa categoria, verrebbe riconosciuta la «Gal», garanzia per l’attivazione lavorativa, che dovrebbe partire dal 2024.350 euro al mese per 12 mesi, senza possibilità di rinnovo. Al massimo per due persone in ogni nucleo (nel caso, per il secondo richiedente viene riconosciuta la metà, 175 euro al mese). In questo caso, l’impegno del governo dovrebbe aggirarsi sui 2 miliardi. 

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