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Cibi sintetici in Italia, anche la sinistra si schiera contro: la raccolta firme Coldiretti

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La battaglia contro i cibi sintetici o «a base cellulare» non è solo del centrodestra che su questo ha anche approvato in Consiglio dei ministri un disegno di legge. Ma gli stessi dubbi del governo li hanno anche molti esponenti del centrosinistra. Insomma il provvedimento fortemente voluto dal ministro della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, nonostante le critiche ricevute, riceve molti consensi.

La Coldiretti ha infatti avviato una raccolta di firme che ha già raccolto mezzo milione di adesioni e alla quale hanno aderito il presidente del Pd Stefano Bonaccini ma anche il capogruppo dei Cinque Stelle al Senato Stefano Patuanelli, il leader di Azione Carlo Calenda e il deputato di +Europa Luca Pastorino.

Insieme a loro hanno firmato, tra gli altri, Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. La campagna di Coldiretti è iniziata proprio per dare sostegno alla legge che dice no ai cibi sintetici in assenza di adeguate garanzie dal punto di vista della sicurezza alimentare ed ambientale. Una necessità, spiega l’associazione, come dimostra una recente indagine Tecnè con ben il 72% dei cittadini che non mangerebbe la carne sintetica ottenuta in laboratorio e solo il 18% invece la proverebbe mentre il 10% non sa e ha bisogno quindi di più informazioni.

«La nostra - sottolinea Coldiretti - è dunque una mobilitazione che ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo e fino ad ora tenuto nascosto ma che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda, con la positiva apertura di una discussione nel Paese, nei comuni, nelle regioni e in Parlamento che rappresenta la casa della democrazia. Il disegno di legge del Governo sarà infatti operativo solo dopo la discussione ed approvazione di Camera e Senato che la raccolta di firme vuole accelerare».

La mobilitazione della Coldiretti insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia è stata ispirata al principio di precauzione per una nuova tecnica con enormi rischi potenziali di fronte ad una ricerca monopolizzata da pochi gruppi e grandi finanziatori.

Secondo la Fao e l’Oms, infatti «attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule per aiutare i regolatori a prendere decisioni informa te». «Il documento Fao/Oms analizza gli "Aspetti della sicurezza alimentare del cibo a base cellulare" definizione considerata più chiara rispetto al termine "coltivato" preferito invece dalle industrie produttrici ma ritenuto essere fuorviante dalle due Autorità mondiali che ritengono anche discutibile usare per questi prodotti i termini carne, pollo o pesce». «Fao e Oms - continua la Coldiretti - individuano ben 53 rischi potenziali, dalle allergie al tumore, con la necessità di una particolare attenzione sull’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori ma vietati nell’attività di allevamento in Italia e si invita ad approfondire anche altri aspetti come "le questioni etiche, le considerazioni ambientali, la preferenza/accettazione dei consumatori, gli aspetti nutrizionali, i costi di produzione, i prezzi dei prodotti finali e i requisiti normativi come i meccanismi di approvazione e le regole di etichettatura"». «Gli interessi nel campo del cibo sintetico sono concentrati - denuncia ancora Coldiretti - nelle mani di diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems)». 

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