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Caso Uss, l'Associazione Nazionale Magistrati contro il ministro Nordio

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Il caso Artem Uss fa litigare magistrati e ministro Nordio. La decisione del Guardasigilli di intraprendere un'azione disciplinare nei confronti dei componenti del collegio della Corte d’appello di Milano fa andare su tutte le furie i magistrati. «Una grave invasione di campo nella sfera di competenza della giurisdizione, con inaccettabile intromissione sul sindacato interpretativo delle norme e sulla valutazione degli elementi di fatto sottesi alla decisione, che non possono essere oggetto di azione disciplinare, se non a costo di minare in radice l’autonomia e l’indipendenza dei giudici». La Giunta esecutiva centrale dell’Anm, Associazione Nazionale Magistrati, esprime la «forte e viva preoccupazione della magistratura alla notizia dell’azione disciplinare promossa dal ministro Nordio nei confronti dei componenti del collegio della Corte d’appello di Milano», per gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico al russo Artem Uss, figlio dell’oligarca Aleksander Uss, vicino al presidente Vladimir Putin.

 

 

 

La giunta esecutiva centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati spiega che «si è appreso che tale iniziativa è stata promossa sebbene nessuna delle parti processuali avesse impugnato l’ordinanza applicativa della misura, né presentato istanza di aggravamento della stessa». «La contestazione disciplinare attribuirebbe ai giudici della Corte d’appello di Milano una condotta di grave ed inescusabile negligenza, per non aver opportunamente ponderato alcuni elementi, che avrebbero potuto condurre ad una decisione diversa - si legge nella nota - La Giunta dell’ Anm seguirà con grande attenzione gli ulteriori sviluppi della vicenda, riservandosi di valutare ogni opportuna azione a presidio di principi e valori costituenti patrimonio comune in tutte le democrazie liberali».

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