Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Denuncia di Coldiretti: "Facebook ci boicotta". Il caso della campagna contro il cibo sintetico

  • a
  • a
  • a

Facebook censura la campagna contro i cibi sintetici boicottando la raccolta di firme a sostegno della conversione del disegno di legge per fermare gli alimenti fabbricati in laboratorio in assenza di adeguate garanzie dal punto di vista della sicurezza alimentare ed ambientale. La denuncia arriva da Coldiretti che segnala la rimozione dal social più diffuso nel mondo del post con il manifesto informativo realizzato per far conoscere le ragioni della raccolta di firme.

Secondo il fast checking di Facebook - denuncia la Coldiretti - il manifesto disinformerebbe poiché definisce i cibi ottenuti in laboratorio come sintetici mentre si tratterebbe di "carne coltivata". In realtà il rapporto appena pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale evidenzia che il termine «cibi sintetici» è utilizzato in ambito accademico oltre che dai media anche se la definizione considerata più chiara dalle due autorità mondiali è quella di «cibo a base cellulare», preferibile rispetto al termine «coltivato» utilizzato invece dalle industrie produttrici ma ritenuto fuorviante. Peraltro nel Rapporto pubblicato si ritiene anche discutibile usare per questi prodotti i termini carne, pollo o pesce.

C’è il rischio oggettivo di ingannare i cittadini poiché in realtà quella ottenuta in laboratorio secondo la Coldiretti non è carne e non è coltivata.
Secondo l’enciclopedia Treccani - riferisce la Coldiretti per carne si intende «la parte muscolare del corpo dell’animale» e di conseguenza senza animale non c’è carne mentre il significato di coltivare è «curare un terreno, una pianta con il lavoro, la concimazione e gli altri mezzi opportuna renderli capaci di far frutto». Niente di tutto questo si realizza in laboratorio o nel bioreattore utilizzato. La presunzione di voler modificare addirittura il vocabolario- continua la Coldiretti- è una misura degli interessi che si nascondono dietro un business di pochi sul quale hanno investito tra gli altri Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems).

Un contributo alla chiarezza viene dal documento Fao/Oms «Aspetti della sicurezza alimentare del cibo a base cellulare» che individua ben 53 rischi potenziali, dalle allergie al tumore, che è stato pubblicato dopo la presentazione in Italia del disegno di legge sulla produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento. Un percorso istituzionale trasparente a seguito della raccolta da parte della Coldiretti di mezzo milione di firme di cittadini, oltre 2mila comuni che hanno deliberato spesso all’unanimità, tutte I le regioni di ogni colore politico e di esponenti di ogni schieramento che hanno sostenuto la proposta in modo bipartisan. Una mobilitazione che- conclude la Coldiretti - ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo e fino ad ora tenuto nascosto ma che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda, con la positiva apertura di una discussione nel Paese e in Parlamento che rappresenta la casa della democrazia. 

Dai blog