Emanuela Orlandi, audio choc su Wojtyla. Il fratello Pietro: "La sera usciva e..."
Sul caso della scomparsa di Emanuela Orlando bisogna indagare a 360 gradi perché "non possono esserci intoccabili". Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, nel corso della puntata dell'11 aprile di Dimartedì, su La7, commenta gli ultimi passaggi della ricerca della verità a 40 anni dai fatti. "Sono convinto che Wojtyla, Ratzinger e Papa Francesco siano a conoscenza", afferma nel corso della trasmissione condotta da Giovanni Floris.
Il fratello di Emanuela commenta poi un documento esplosivo, destinato a far discutere. Si tratta di una registrazione audio che lo stesso Pietro Orlandi avrebbe consegnato alle autorità vaticane. Nell'audio a parlare è un uomo vicino alla banda della Magliana e si riferisce al ruolo del boss Enrico De Pedis, detto Renatino, la cui tomba era stata allestita nella basilica romana di Sant'Apollinare. "È sepolto lì per grazia ricevuta", afferma l'uomo che poi lancia gravi accuse su Karol Woytyla, papa Giovanni Paolo II. Molte sono coperte da "bip" ma Orlandi afferma che nel file originale è chiaro a cosa ci si riferisca: "Si sente anche come lo chiamavano in Vaticano".
"Papa Giovanni Paolo II se le portava in Vaticano quelle, era una situazione insostenibile. E così il Segretario di Stato a un certo punto è intervenuto decidendo di toglierle di mezzo. E si è rivolto a persone dell'ambiente carcerario", dice l'uomo nell'audio. Parole che ovviamente finora non hanno trovato alcun riscontro. "Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due Monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case..." afferma ancora Orlandi che chiede agli inquirenti, vaticani e italiani, di approfondire.