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Papa Francesco, delusione dell'Ucraina: "Equipara vittima e aggressore"

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Le scelte di Papa Francesco per la tradizionale Via Crucis del venerdì Santo al Colosseo, alla quale il Pontefice ha assistito a Santa Marta per il freddo pungente, ha fatto indignare l'Ucraina. Ieri l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, aveva criticato fortemente la decisione di far leggere una testimonianza congiunta di un ragazzo russo e di uno ucraino. Oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Oleg Nikolenko, è tornato su quanto visto a Roma: "Ieri venerdì santo a Roma si è svolto un grande evento religioso. Simboleggia la vittoria del bene sul male, la luce sulle tenebre, la fede sul disprezzo. Siamo profondamente grati a Papa Francesco per la sua preoccupazione per l’Ucraina e gli ucraini. Purtroppo dobbiamo affermare che la mossa di quest’anno è stata ancora una volta eclissata dal tentativo di equiparare vittima e aggressore".

 

Il rappresentante della politica estera di Volodymy Zelensky su Facebook ha scritto: "Siamo delusi dal fatto che il Sacro Trono non abbia tenuto conto delle argomentazioni della parte ucraina sulla natura offensiva di tale gesto. La partecipazione congiunta di un ucraino e un russo distorce la realtà in cui la Russia ha fatto cadere gli ucraini, incarnando un genocidio contro di loro. Più che altro, tale passo mina i principi della giustizia e della moralità umana comune, scredita il concetto di pace e fratellanza". 

 

Il ragazzo russo intervenuto nella Via Crucis, aveva scritto l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, "dimentica di dire che i suoi parenti sono andati in Ucraina per uccidere non solo il padre del ragazzo ucraino ma tutta la sua famiglia, e non viceversa". Oggi Francesco ha tenuto ll’omelia della Veglia Pasquale: "Se recuperi il primo amore, lo stupore e la gioia dell’incontro con Dio, andrai avanti. Ricorda e cammina. Ricorda la tua Galilea e cammina verso la tua Galilea", ha detto il Pontefice a San Pietro. 

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