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Alfredo Cospito resta al 41 bis, Cassazione: "Riferimento pericoloso per gli anarchici"

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Non ha preso le distanze, continua a essere "pericoloso" e "punto di riferimento" della galassia anarchica: la Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni con le quali lo scorso 24 febbraio la Prima sezione penale ha confermato il carcere duro per Alfredo Cospito, in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre contro il regime di 41 bis cui è sottoposto. Gli ermellini avevano così confermato il dispositivo del tribunale di sorveglianza di Roma che aveva respinto il ricorso della difesa di Cospito, rappresentato dall'avvocato Flavio Rossi Albertini, per la revoca del 41 bis.

Se sottoposto a regime carcerario ordinario - scrivono gli ermellini nelle motivazioni - Alfredo Cospito "potrebbe continuare a essere" "punto di riferimento e fonte di indicazione delle linee programmatiche criminose e degli obiettivi da colpire" del movimento anarchico. I giudici ne hanno sottolineato "l'evidente pericolosità".

Cospito, per la Suprema Corte, "non ha in alcun modo manifestato segni di dissociazione", "anzi ha continuato con i suoi scritti fino ad epoca recente a propugnare il metodo di lotta armata" e, con la nascita Fai-Fri, valorizzando la dimensione internazionale dell'organizzazione. Cospito ha esaltato un "anarchismo" diverso da quello 'classico', connotato da azioni che mettono in pericolo la vita degli uomini e donne del potere, soprattutto se rivendicate con sigle costanti nel tempo". Esiste il "pericolo di collegamenti" di Cospito con il Fai-Fri, sulla base di elementi "non contestabili". Il ruolo "verticistico" di Cospito, è "accertato con sentenza passata in giudicato, nell'ambito di un'associazione che propugna espressamente il metodo di lotta armata e che ha, tra i propri specifici fini, l'ideazione, la predisposizione e la diffusione di materiale di propaganda ideologica insurrezionalista lottarmatista".

Cospito, al momento, è rinchiuso nel reparto penitenziario dell'ospedale San Paolo di Milano per le sue precarie condizioni di salute.

Da Venezia, dove si trovava per la presentazione del numero di emergenza unico europeo, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato: "Prestiamo attenzione da tempo al rischio anarchico, su tutto il territorio nazionale, anche in Veneto e a Venezia dove vi è stata una manifestazione. Più che preoccupazione, stiamo tenendo il tema sotto controllo, qui e altrove".

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