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Papa Francesco, Padre Georg vuota il sacco: "Lo pensano molti cardinali"

Giada Oricchio
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Papa Francesco e Padre Georg Gänswein: un feeling mai nato. Il segretario particolare di Jospeh Ratzinger per vent’anni, in concomitanza con la morte del Papa emerito, aveva dichiarato che Benedetto XVI aveva “il cuore spezzato” per il provvedimento di Bergoglio di restringere le liberalizzazioni sul rito in latino e che credeva fosse venuta meno la fiducia: “Credo che il Sommo Padre non si fidi più di me e voglia che lei mi faccia da custode”. Le affermazioni scossero Santa Marta, non ci fu replica ufficiale, ma una settimana fa Bergoglio ha spedito Padre Georg in Costarica in qualità di nunzio apostolico.

Oggi Gänswein, 73 anni, in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, torna a sputare veleno. Durante la presentazione della sua ultima fatica letteraria “Nient’altro che la verità - La mia vita al fianco di Benedetto XVI” alla libreria Mondadori Duomo di Milano, Padre Georg ha ricordato  il rapporto tra Benedetto XVI e il cardinale Angelo Scola: “Si notava già molto bene la simpatia umana e la sintonia teologica tra il Papa e il Patriarca. Si conoscevano già da tempo, appunto in un contesto di riflessioni teologiche, e a quel punto si ritrovavano in una bella armonia. (…). E ricordo ancora benissimo di averli visti proprio felici quando sono entrati nello stadio San Siro gremito di persone. Se preferivo l’elezione a Papa dell’allora arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola? Io non posso dire di essere stato amico del cardinale Scola, ma a lui mi lega una grande simpatia personale e una profonda stima. Ma dire certe cose, oggi, sapendo che in Santa Marta c’è grande sensibilità…”.

La bordata in Vaticano è arrivata forte e chiara. Come è noto, l’11 febbraio 2013 il destino del Pontificato di Ratzinger cambiò improvvisamente e gli osservatori diedero per scontato che il cardinale Scola sarebbe diventato Papa. Così non fu.

Il giornalista del Corsera, Giampiero Rossi, insiste sul punto e Georg ribadisce malizioso: “Al di là della mia stima e simpatia personale (per Scola, nda), le capisce che ogni mia frase su questo potrebbe essere interpretata come una manifestazione negativa nei confronti dell’attuale Pontefice. E come le ho detto, a Santa Marta c’è grande sensibilità…”.

Messo alle strette dall’intervistatore (“Da quanto raccontato, le sarebbe piaciuto molto Angelo Scola come successore a papa Benedetto XVI. Lo dico io”), Padre Gänswein non dà “nessuna risposta verbale. Mani giunte davanti alla bocca. Ampio sorriso. Occhi socchiusi. Testa che annuisce”. Poi la capitolazione finale: “Credo non pochi cardinali avrebbero vissuto bene se Angelo Scola fosse stato Pontefice”.

 

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