Il governo stoppa carne e cibi sintetici. Lollobrigida: sanzioni fino a 60mila euro
L’Italia è la prima nazione che dice no al cibo sintetico e alla carne sintetica "e lo fa con un atto formale e ufficiale", ha annunciato il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. La misura, spiega Lollobrigida, è ispirata al principio di precauzione sancito anche dai regolamenti europei.
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"Diciamo no al cibo sintetico. Abbiamo ragionato affrontato il tema della qualità, prodotti da laboratorio non garantiscono qualità, benessere e la tutela della nostra cultura e tradizione. Riteniamo che se la produzione all’interno di bioreattori produrrebbe maggiore disoccupazione, anche perché sarebbe più conveniente per alcuni, ci sarebbero inoltre più rischi per la biodiversità. Inoltre, vediamo un rischio di ingiustizia sociale", ha detto il ministro spiegando che la norma prevede sei articoli e sancisce il divieto di vendita, produzione, importazione di cibo cerato in laboratorio. "Ci sono le sanzioni anche molto rigide per chi dovesse violare queste norme. Non c’è un atteggiamento di tipo persecutorio ma di forte volontà di tutela del cittadino", ha aggiunto Lollobrigida. Le sanzioni vanno da un minimo 10mila ad un massimo di 60mila euro, fino al 10% del fatturato annuo realizzato nell’ultimo esercizio per chi produce e immette sul mercato alimenti e mangimi sintetici.
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"È una legge significativa, con 6 articoli. Il divieto si basa sul principio di precauzione, non ci sono evidenze scientifiche oggi sui possibili effetti dannosi dovuti al consumo di cibi sintetici", ha spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in conferenza stampa dopo l'approvazione del Ddl. "È importante e significativo ribadire il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e preservare il patrimonio agroalimentare della nostra Nazione", ha sottolineato Schillaci ricordando "l’attenzione costante del ministero nei confronti della sicurezza alimentare e della sana ed equilibrata nutrizione. L’Italia vanta una cultura agro-alimentare che si basa sulla dieta mediterranea, che io amo definire italiana, che va tutelata".