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Migranti e sbarchi, Guardia costiera contro le Ong: fermata la nave di Banksy

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Non si fermano i naufragi nel Mediterraneo e gli sbarchi a Lampedusa. È nuovamente al collasso l'hotspot dell'Isola delle pelagie, che è tornato a contare nelle ultime 24 ore circa 3 mila ospiti, a fronte di una capienza massima di poco meno di 400 persone. Il cimitero di Lampedusa intanto ha accolto 8 salme dei deceduti nel naufragio avvenuto ieri, in zona Sar maltese.

Secondo quanto ha appreso LaPresse tra i naufraghi superstiti vi sarebbero diverse donne e bambini piccoli. La Guardia costiera tunisina, nel frattempo, ha recuperato 10 corpi da un'imbarcazione di migranti affondata vicino alla costa. Si tratta della seconda nave ad affondare in poche ore al largo della Tunisia. Lo riferisce Houssem Jebabli, funzionario della guardia nazionale, come riportato da Al Jazeera. Sale a 29 il bilancio delle vittime, dopo che un gruppo per i diritti umani aveva dichiarato che almeno 19 rifugiati e migranti provenienti dall'Africa subsahariana sono annegati al largo delle coste tunisine mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l'Italia.

Si trova invece in stato di fermo nelle acque di Lampedusa la nave di soccorso Louise Michel, finanziata dall'artista Banksy. Lo riferiscono gli attivisti della Ong che parlano di non avere "ancora una giustificazione scritta ufficiale" per lo stop a 24 ore dal fermo. "Sappiamo di dozzine di barche in pericolo proprio di fronte all'isola in questo preciso momento, eppure ci viene impedito di prestare assistenza. È inaccettabile - scrivono su Twitter- le autorità europee sono pienamente consapevoli delle persone in pericolo nella loro zona di ricerca e soccorso. Tuttavia, impediscono alla Louise Michel di lasciare il porto e prestare assistenza".

La Guardia costiera in una nota però specifica che "la nave era giunta ieri nel porto dell'isola con a bordo 178 migranti, soccorsi su 4 diverse imbarcazioni, il primo evento è avvenuto in aera Sar libica, i successivi 3 in area Sar maltese. Il provvedimento - sottolinea - è stato emesso in base al DL 1/2023, convertito nella legge 15/2023. L'unità, nello specifico, dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, contravveniva all'impartita disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendo invece su altre 3 unità di migranti sulle quali, peraltro, sotto il coordinamento del Centro Nazionale di Coordinamento e Soccorso di Roma, stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia costiera italiana", ha concluso la Guardia costiera.

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