Caso Alfredo Cospito, arriva la sentenza sugli arresti domiciliari
Udienza in ospedale per Alfredo Cospito. L’anarchico in sciopero della fame da ottobre scorso per protestare contro il 41 bis, oggi comparirà davanti ai giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano che dovranno decidere sulla richiesta di deferimento della pena ai domiciliari per motivi di salute. Ma lo farà dal reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo dove è ricoverato. Il nullaosta dei medici per il trasferimento nel carcere di Opera, infatti, non è arrivato. Quindi, saranno il presidente del tribunale, Giovanna Di Rosa, e il giudice Ornella Anedda, insieme a due esperti che completano il collegio giudicante, a doversi recare presso l’ospedale in cui è ricoverato l’anarchico. Il 55enne nel frattempo, secondo quanto riferito al difensore, l'avvocato Flavio Rossi Albertini, dal medico che lo ha incontrato ieri mattina, «ha avuto una fibrillazione ma ora il quadro è stabile». Si sarebbe trattato di «una fibrillazione ventricolare, un evento che poteva essere potenzialmente fatale. È stata subito applicata una flebo di potassio. Attualmente è sotto monitoraggio perché c'è la possibilità alta che si verifichi di nuovo un evento simile». Cospito avrebbe accusato il malore il 21 marzo scorso e adesso il quadro clinico «è complessivamente stabile. Ma mi è sembrato stanco e giù di umore - avrebbe aggiunto il medico - Si sente triste e depresso. Il peso è stabile. Dal punto vista neurologico ho spiegato ad Alfredo che per limitare i danni dovrebbe riprendere ad assumere le vitamine del gruppo b e un integratore. Su questo deciderà domani (oggi, ndr)». Oggi, però, potrebbe essere una giornata da ricordare per l’anarchico visto che due tribunali devono esprimersi sul deferimento della pena. Nelle stesse ore in cui a Milano si celebrerà l’udienza in ospedale, infatti, presso il tribunale di Sorveglianza di Sassari si terrà un’udienza «fotocopia». Proprio nel carcere della città sarda, infatti, Cospito era detenuto prima del trasferimento nel capoluogo lombardo per motivi di salute e a quel tribunale di Sorveglianza fa riferimento la Procura generale di Torino responsabile per l’esecuzione della pena. Se il giudizio dei due tribunali dovesse essere difforme, a quel punto si applicherebbe la decisione più favorevole al detenuto. Se l’istanza fosse accolta Cospito potrebbe espiare la pena a casa della sorella. In ogni caso, si tratta di un caso giuridico probabilmente unico, sul quale è difficile fare previsioni.
Video su questo argomentoMilano messa a ferro e fuoco dal delirio antagonista: vetrine in frantumi | GUARDA
Il 24 febbraio scorso, la Corte di Cassazione, dopo 8 ore di Camera di Consiglio, ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa dell’anarchico che chiedeva di annullare l’applicazione del 41 bis. I Supremi giudici non hanno accolto la richiesta della procura generale che nella requisitoria scritta aveva chiesto di annullare con rinvio per un nuovo esame l'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma del 1 dicembre 2022 che aveva confermato il 41bis per l’anarchico. Nel frattempo Cospito ha continuato lo sciopero della fame, interrompendo anche l'integrazione con le vitamine. Il Procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo, avrebbe già inviato i pareri medico-legali sull’anarchico sia ai magistrati sardi che a quelli milanesi. A quanto si apprende, lo avrebbe fatto omettendo valutazioni penali e personali sulla pericolosità dell'anarchico, ma allegando copia completa delle relazioni sulle condizioni di salute redatte dal medico legale incaricato dal Pg torinese.