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Chi ha tradito Matteo Messina Denaro? Soffiata dal 41 bis: “La Palermo bene ora trema”

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Sono passati appena dodici giorni dal clamoroso arresto di Matteo Messina Denaro e in quel periodo il boss non riesce a capacitarsi di come i carabinieri del Ros lo abbiano circondato e poi fermato. A raccontare il retroscena sui discorsi del numero uno di Cosa Nostra dal carcere de L’Aquila, dove è detenuto al 41 bis, è Repubblica, che svela il colloquio tra l’ex primula rossa  la dottoressa che lo visita nei consueti controlli per via della malattia: “Dottoressa, lei è mai stata a Palermo? È una città bellissima di un milione di abitanti, e le dico una cosa… Da qualche giorno a questa parte tutta la Palermo bene ha le unghie 'ammucciate', nascoste”.

 

 

“Detto questo si stampa sulla faccia del boss un sorriso esteso fino quasi alle orecchie, una specie di ghigno orribile, che spaventa. Il ghigno del boss, che nei giorni successivi all'arresto non si capacita su come è stato scoperto, è rivolto a questo atteggiamento, che non riguarda tutta la società palermitana, ma quelli che lo hanno favorito. ‘U siccu’ parla proprio di Palermo, punta il dito sulla città, fa credere che potrebbe avere avuto a che fare con persone della borghesia palermitana, dei salotti del capoluogo” la ricostruzione effettuata da Lirio Abbate sul quotidiano. In particolare Messina Denaro ipotizza che sia stato proprio qualcuno di Palermo a venderlo, magari qualcuno nella galassia della clinica Maddalena, dove è stato arrestato. E intanto le indagini vanno avanti, cercando di ricostruire la rete del capomafia, che a Campobello di Mazara era piuttosto estesa.

 

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