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Migranti, la Ue sbugiarda la sinistra sulla tragedia del barcone: “Italia non poteva intervenire”

Dario Martini
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«Le azioni e le operazioni di ricerca e salvataggio nelle acque territoriali libiche sono consentite solo per le navi libiche». Le regole del diritto internazionale sono chiare. A ribadirle è il portavoce della Commissione europea, Peter Stano, all’indomani della tragedia del barcone che si è rovesciato a circa cento miglia dalla costa di Bengasi. Trenta i dispersi, diciassette i migranti salvati. La precisazione che arriva dalla Ue rafforza quanto spiegato già domenica dalla nostra Guardia costiera, ovvero che quella non è una zona di pertinenza italiana. Nonostante ciò, il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, una volta appurato che le autorità libiche non intendevano intervenire per «mancanza di mezzi», ha inviato subito l’allarme satellitare alle navi in transito, consentendo a un mercantile di raggiungere il barcone. Ma qualcosa è andato storto durante il trasbordo e trenta persone sono finite in mare aperto.

 

 

Le ong e le opposizioni, però, Pd e Verdi-Sinistra in primis, hanno subito accusato il governo di non essere intervenuto tempestivamente. Nell’immediatezza dei fatti, la prima a commentare è stata la segretaria del Pd, Elly Schlein, secondo la quale quanto accaduto «è una vergogna per l’Italia e per l’Europa». Mentre per Nicola Fratoianni (Sinistra italiana), «una gigantesca onda di vergogna travolgerà il governo italiano e la Ue per i loro ritardi e le loro omissioni». Come se non bastasse, il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ritiene che «a questo punto non resti che valutare la possibilità di presentare una denuncia, dal momento che le autorità italiane avrebbero ritardato i soccorsi nell’attesa della guardia costiera libica che non è mai arrivata». Il portavoce della Commissione fa chiarezza anche sulle modalità d’intervento dell’operazione europea Irini, guidata da un italiano, il comandante Stefano Turchetto. Una missione approvata dagli Stati membri per vigilare sull’applicazione dell’embargo Ue sulle armi alla Libia e con l’obiettivo secondario di lavorare contro le reti di trafficanti e condurre quando necessario operazioni di ricerca e soccorso. Stano, infatti, ha ricordato che «Irini non può operare in acque libiche».

 

 

«Le nette parole da Bruxelles chiudono sul nascere possibili polemiche e strumentalizzazioni. Per Forza Italia - dichiara il deputato Alessandro Battilocchio, responsabile per l’immigrazione del partito - questa è un’ulteriore occasione per ringraziare forze armate e forze di polizia e per ribadire l’apprezzamento per missione Irini, modello di collaborazione efficace tra gli Stati membri». Interviene anche il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti: «Ancora una volta questa vergognosa sinistra italiana a corto di argomenti, che senza prove accusa il governo dei mancati interventi di salvataggio, viene pesantemente sbugiardata. A nulla servono le patetiche strumentalizzazioni, come quella del neosegretario del Pd Elly Schlein poche ore dopo l’ultimo affondamento». Mentre il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, definisce «falsi» e «cinici» gli argomenti utilizzati dalla sinistra per «accanirsi sul governo», perché «se si conoscessero le regole delle zone Sar si eviterebbero sciocchezze enormi». Intanto, la Ue fa sapere di aver deciso l’invio di altre motovedette alla Libia, affinché non si ripeta quanto accaduto domenica, quando le autorità di Bengasi non si sono mosse, giustificandosi proprio con la mancata disponibilità di mezzi.

 

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