Cerciello Rega, la Corte di Cassazione decide sui due ragazzi statunitensi
Omicidio Mario Cerciello Rega, è l'ora della verità. Arriva mercoledì 15 in Cassazione il processo per l’omicidio del vicebrigadiere accoltellato e ucciso nell’estate del 2019, nel quartiere Prati di Roma. Imputati Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, condannati a 24 e 22 anni in appello. I due cittadini americani erano stati condannati all’ergastolo nel processo di primo grado.
A gennaio la prima udienza, il processo Cerciello sbarca in Cassazione
L’assassinio del vicebrigadiere dei carabinieri risale alla notte del 26 luglio 2019: dopo un tentato acquisto di droga, non andato a buon fine, i due americani, all’epoca diciannovenni, rubarono lo zaino di Sergio Brugiatelli che, in piazza Mastai, aveva indicato loro il pusher dal quale potevano rifornirsi. Gli americani pretendevano 100 euro e della cocaina per restituire il maltolto, e Brugiatelli (teste chiave della vicenda, deceduto nel 2021 per un male incurabile) chiese aiuto al 112. A quel punto, Cerciello, con il collega Andrea Varriale, venne inviato in soccorso per fermare la tentata estorsione messa in atto dai due giovani. Quando i militari cercarono di bloccarli, Elder reagì colpendo a morte Cerciello con 11 coltellate, prima di darsi alla fuga con l’amico. I due aggressori si precipitarono nella camera 109 dell’albergo Le Meridien, che li ospitava, a pochi metri da via Pietro Cossa, luogo dell’omicidio, mentre Varriale cercava disperatamente di soccorrere il collega che sarebbe morto poco dopo in ospedale. Elder e Hjorth dormirono in albergo e la mattina del 26 luglio, grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte, i carabinieri li trovarono e fermarono. I due erano pronti a lasciare l’Italia con biglietti aerei già acquistati e avevano nascosto in un controsoffitto il coltello con lama da 18 centimetri usato nell’agguato, che Elder aveva portato con sé, nascosto in un trolley, dagli Stati Uniti.